
Il cancro dello stomaco è la seconda neoplasia più frequente nel mondo e rappresenta la seconda causa di morte per tumore. In occidente, raramente la diagnosi avviene negli stadi iniziali a causa di una mancanza di screening della popolazione considerata a rischio. Recenti studi hanno dimostrato che i fattori di crescita IGF (Insulin-like growth factor) e il recettore IGF (IGF-IR), assumono un importante ruolo nell'insorgenza e sviluppo di alcuni tipi di tumori solidi. E' stato visto come elevati livelli di IGF-1 circolanti sono influenzati da fattori genetici, ed in alcuni lavori scientifici è stato investigato l'importanza dei polimorfismi dell'IGF-1 e come questi ultimi correlino con la suscettibilità e la progressione di alcuni tipi di tumore. L'obiettivo della nostra ricerca è di sperimentare in vitro e successivamente in vivo l'espressione di questi fattori e la loro correlazione con i fattori prognostici e la sopravvivenza e i risultati sperimentali dell'utilizzo degli inibitori di questi fattori.
Nella cascata chinasica di trasformazione neoplastica cellulare, sono coinvolti vari tipi di pathway, molti dei quali sono interconnessi tra loro tramite segnali di attivazione comuni. Recentemente in molti tipi di tumore si stanno utilizzando, con risultati promettenti, chemioterapici specifici che bloccano i vari pathway in diversi punti di attivazione. La cascata di attivazione molecolare derivante da IGF-1 e il relativo recettore sono coinvolti nella trasformazione in senso neoplastico di molte linee cellulari. In letteratura, però, non esistono ancora validi studi a proposito dell'utilizzo in vitro e successivamente in vivo di inibitori di questo specifico pathway sulle cellule tumorali dello stomaco. L'innovatività di questo progetto di ricerca sta nel fatto che, essendo un argomento nascente, suscita vivo interesse in ambito scientifico, negli ultimi anni la ricerca si sta dirigendo sull'esplorare e quindi studiare a fondo i vari meccanismi che regolano la proliferazione, l'adesione e la metastatizzazione cellulare. In caso di risultati promettenti, potrebbero aprirsi nuovi scenari a proposito della terapia oncologica in questo tipo di neoplasie, sia nelle chemioterapie adiuvanti, sia nei pazienti che non presentano indicazione al trattamento chirurgico.