Anno: 
2018
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1029860
Abstract: 

L'agobiopsia vuoto-assistita è una procedura ormai di riconosciuta efficacia per il prelievo sotto guida mammografica stereotassica di microcalcificazioni o sotto guida ecografica di lesioni di difficile approccio con il Tru-cut. Numerosi studi riportano l¿utilizzo di questa metodica per l¿escissione completa di lesioni benigne con risultati molto soddisfacenti. I dati di letteratura relativi all¿utilizzo dell¿escissione vuoto-assistita (Vacuum-assisted excision o VAE) per l¿asportazione di lesioni mammarie dubbie (B3) o sospette attualmente sono estremamente scarsi. Per questo, dopo l¿esperienza maturata in questo primo anno, ed il recente inserimento del VAE nelle linee guida internazionali e della Regione Lazio, vorremmo chiedere ulteriori finanziamenti per proseguire il progetto di ricerca già approvato per l¿anno 2017. Le ultime evidenze scientifiche suggeriscono che l¿escissione chirurgica non deve essere considerata come unica possibilità terapeutica e l¿asportazione mediante USgVAE si propone come alternativa all¿intervento chirurgico. Lo studio è basato su esame anamnestico, diagnosi istologica di lesione B3 e sua asportazione mediante USgVAE. La procedura sarà effettuata utilizzando un manipolo con ago di 8G sotto guida ecografica. I frustoli prelevati (almeno 12, come suggeriscono le ultime linee guida internazionali) saranno inviati ad esame istologico che sarà effettuato da personale specializzato del Dipartimento di Anatomia Patologica. Lo scopo primario del nostro studio è quindi valutare l¿efficacia e la sicurezza del USgVAE nell¿asportazione delle lesioni mammarie B3. Crediamo che tale procedura, descritta in letteratura come rapida e ben tollerata, e recentemente inserita nelle linee guida internazionali e della Regione Lazio, possa essere una valida alternativa all¿intervento chirurgico, consentendo di evitare la degenza, di ridurre i tempi e costi della sala operatoria e dei controlli post-operatori.

ERC: 
LS7_1
LS7_3
Innovatività: 

Le linee guida inglesi aggiornate a Novembre 2016 definiscono B3 quelle lesioni che presentano un ¿potenziale di malignità incerto¿ ossia possono essere definite benigne all¿esame istologico ottenuto mediante biopsia percutanea ma allo stesso tempo mostrano un quadro patologico eterogeneo con una percentuale di malignità alla biopsia chirurgica del 25%, ovvero presentano un più alto rischio di essere associate a lesioni maligne. Per questo motivo nei casi di diagnosi istologica B3 è indicata l¿escissione chirurgica. L¿asportazione elimina il fastidio se la lesione è sintomatica e allevia qualsiasi ansia, quest¿opzione in alcune circostanze è quindi la preferita sia dal curante che dalla paziente. Inoltre non asportare lesioni dubbie anche se di piccole dimensioni, può generare la necessità di continui controlli a breve distanza di tempo, per monitorarne l¿eventuale accrescimento o evolutività. Tuttavia recenti evidenze scientifiche suggeriscono che l¿escissione chirurgica non deve essere considerata come unica possibilità terapeutica. Le ultime linee guida internazionali e della Regione Lazio hanno inserito il VAE in alternativa alla biopsia chirurgica in caso di lesioni selezionate. Date queste premesse, noi proponiamo l¿uso del USgVAE, già largamente utilizzato per l¿asportazione di formazioni benigne, rispetto all¿intervento chirurgico classico. E¿ una tecnica rapida, ben tollerata, meno costosa poiché consente di evitare la degenza, di ridurre i tempi e costi della sala operatoria e dei controlli post-operatori. In letteratura la maggior parte degli studi riporta una percentuale di rimozione completa della lesione dopo un solo trattamento che va dal 75 al 100%, mentre i valori di follow-up in assenza di recidiva sono stati riportati dal 62% al 98%. Queste variazioni sono in parte dovute all'uso di differenti aghi (da 8G a 14G), e da diversi metodi per valutare la completezza del trattamento (clinici, radiologici ed istologici) e dal tipo di lesioni istologiche studiate. Nel nostro studio, come le recenti linee guida suggeriscono, abbiamo scelto aghi da 8G, che consentono il prelievo di campioni patologicamente significativi, il cui utilizzo correla inoltre con percentuali più elevate di asportazione completa della lesione e con una riduzione nel tasso di recidiva. I controlli post-procedurali saranno sia clinici che ecografici, il primo viene programmato a 7 giorni dalla procedura, in assenza di complicanze o fastidi riferiti dalla paziente un ulteriore controllo dopo 6 mesi con la tecnica con cui la lesione è stata identificata in fase diagnostica (mammografia, ecografia, RM) e un successivo follow-up strumentale annuale integrato mammografico ed ecografico. E¿ importante sottolineare che studi osservazionali hanno confermato che una donna con diagnosi di B3 ha un aumentato rischio di sviluppare cancro della mammella da tre a cinque volte in più rispetto al resto della popolazione. Questo rischio è esteso anche alla mammella controlaterale quindi i programmi di sorveglianza successivi ad escissione della lesione non devono essere mirati esclusivamente alla regione di interesse ma estesi ad entrambe le mammelle.
Numerosi studi hanno inoltre suggerito che la VAE sia efficace nella rimozione di fibroadenomi di piccole dimensioni (

Codice Bando: 
1029860

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