Nel dicembre 2019 un nuovo agente virale è stato individuato in Cina ed è stato nominato dalla WHO nCoV 19. La WHO ha dato il nome di Covid-19 (Coronavirus Disease-2019) alla malattia causata dal nuovo agente. Verso la fine di gennaio 2020 il virus si diffondeva in Thailandia, Giappone, Corea del Sud, Stati Uniti, Italia e altri Paesi europei. L'11 marzo veniva dichiarata la PANDEMIA. Il principale fattore di rischio per lo sviluppo della patologia è l'età avanzata e la presenza di 3 o più patologie preesistenti. Ciò significa elevata incidenza di casi nella popolazione geriatrica ed elevata mortalità nei pazienti di età >65 anni. Lo studio si propone di valutare gli effetti a lungo termine della malattia sulle condizioni cliniche, psicocognitive, funzionali e sociali dei soggetti geriatrici clinicamente guariti.
Outcomes primari:
Valutazione della differenza tra pre- e post-Covid19 per quanto riguarda:
-alterazioni stato cognitivo
-patologie emotive-comportamentali
-modifiche autonomie funzionali
-variazioni attività sociali
Outcomes secondari:
-effetti a lungo termine ospedalizzazione da Covid19
-effetti a lungo termine malattia da Covid19
Arruolamento
Numero minimo previsto: 50 soggetti di età>65 aa che hanno sviluppato sintomi da Covid-19 nel periodo 10
marzo -10 giugno 2020
Metodo di studio:
-raccolta anamnestica (pre e post malattia)
-anamnesi cognitiva, emotiva e comportamentale (pre e post malattia)
- somministrazione specifici test di valutazione funzioni cognitive, comportamentali, attività funzionali, autonomia motoria e attività sociali a 3, 6, 9M dalla dichiarazione di avvenuta guarigione (Test utilizzati: questionari anamnestici per valutazione condizioni generali preesistenti; somministrazione MMSE; MOCA; GDS; NPI; E-BEHAVE; HAMILTON; PITTSBURGH SCALE; ADL IADL; BARTEL INDEX; TINETTI SCALE)
-valutazione condizioni cliniche a 3 e 9M dalla guarigione attraverso esame clinico, ECG, esami ematici di routine.
-valutazione statistica dati raccolti
Dato il carattere di assoluta novità della sindrome clinica determinata dal nuovo Coronavirus SARS CoV 2, risulta evidente l'innovatività di una ricerca intesa ad indagare gli effetti clinici del virus sul versante comportamentale e cognitivo dei pazienti maggiormente colpiti dall'infezione, ovvero quelli che si collocano nella fascia di età geriatrica. Parimenti, uno studio disegnato per indagare tali aspetti inerenti la valutazione multidimensionale del paziente anziano in un setting così peculiare come è quello determinato dal nuovo agente virale ha tutte le potenzialità di realizzare un concreto avanzamento nelle nostre conoscenze tanto in ambito virologico, quanto in quello meramente neurocognitivo. In un contesto scientifico nel quale lo stato dell'arte è ancora evidentemente povero di dati, l'indagine che proponiamo può fornire conoscenze valide a meglio definire aspetti solo apparentemente marginali della clinica della nuova infezione e dei reliquati che può determinare sullo stato funzionale e cognitivo - comportamentale dei pazienti affetti. Non è peraltro estraneo al nostro studio il valore che potrebbe avere come indagine pilota volta a meglio chiarire, in futuro, l'impatto di ulteriori agenti infettivi sulle funzioni globali dei pazienti geriatrici.