Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2524259
Anno: 
2021
Abstract: 

Introduzione. La cardiopatia ischemica è una delle principali cause di morte nei paesi industrializzati, nel trattamento della quale le attuali linee guida europee raccomandano l'approccio chirurgico (bypass coronarico) in pazienti affetti da malattia coronarica trivasale, con coinvolgimento del tronco comune o dell'arteria interventricolare anteriore (IVA) prossimale, ed in tutti i casi raccomandano l'utilizzo dell'arteria mammaria interna sinistra (AMI) come condotto di scelta. In considerazione dei solidissimi risultati a favore dell'utilizzo dell'AMI, l'obiettivo del nostro studio è analizzare e confrontare alcuni markers presenti nel sangue prelevato dall'AMI e dell'arteria coronaria malata, al fine di meglio comprendere i benefici di tale tecnica da un punto di vista biologico oltre che emodinamico.

Metodi. 40 pazienti candidati a bypass coronarico presso la UOC di Cardiochirurgia "European Hospital" di Roma, saranno arruolati nello studio. Saranno inclusi pazienti il cui intervento preveda l'esecuzione di una anastomosi di AMI su IVA a cuore battente. Per ogni soggetto sarà raccolto un campione di sangue dall'AMI e uno dall'IVA. Su tali campioni saranno analizzati e confrontati: attività di polimorfonucleati e piastrine, stress ossidativo, disfunzione endoteliale, status infiammatorio. Nei pazienti in cui è disponibile uno studio TC coronarico preoperatorio tali reperti saranno correlati con la morfologia della placca aterosclerotica.

Risultati Attesi. Ci aspettiamo che il sangue contenuto nell'IVA ateromasica avrà un profilo di markers alterato rispetto a quello proveniente dall'AMI, con un aumentato burden infiammatorio, ridotto NO e aumentata attivazione piastrinica; nel sottogruppo di pazienti che avranno eseguito TC coronarica sarà possibile stimare l'effettiva miscelazione del sangue e ipotizzare una sorta di effetto "farmacologico" apportato dal bypass coronarico in termini di "diluizione del burden infiammatorio" all'interno dell'arteria target.

ERC: 
LS4_7
LS4_1
LS7_7
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_3513414
sb_cp_is_3372361
Innovatività: 

Innovatività della ricerca.
Sebbene la patologia coronarica sia, a causa della sua diffusione e della sua gravità, tra le più studiate in ambito cardiovascolare, il nostro progetto di ricerca si pone come innovativo in questo ambito per diverse ragioni.
1. Esistono pochissimi studi basati su campioni ematici prelevati direttamente dal vaso coronarico, e la quasi totalità di essi fa riferimento a prelievi eseguiti durante procedure di emodinamica (angioplastica e/o stenting), quasi mai durante procedure chirurgiche a cielo aperto. Ciò permette invece non solo di selezionare con precisione il sito del prelievo (a valle della placca aterosclerotica), ma anche di evitare i bias correlati alla procedura interventistica (inserzione di guide e cateteri all'interno del vaso) che possano alterare l'omeostasi endoteliale.
2. Non esistono confronti intra-paziente tra campioni ematici provenienti dall'arteria mammaria interna vs. arteria interventricolare anteriore; pertanto questo studio permetterebbe di comprendere quanto viene modificato il milieu infiammatorio dal bypass coronarico nel singolo paziente.
3. Sebbene sia noto che la morfologia e la struttura della placca aterosclerotica influiscano sull'outcome clinico di un paziente, e sebbene sia intuitivo che ad un certo tipo di placche aterosclerotiche possa corrispondere un differente burden infiammatorio, questa ipotesi non è stata ancora confermata da uno studio che preveda l'analisi ematica diretta a valle della placca in un vaso coronarico.

Significatività della ricerca
In considerazione dei risultati ormai assodati in termini di sicurezza e di efficacia della rivascolarizzazione miocardica chirurgica mediante anastomosi di arteria mammaria sinistra su interventricolare anteriore, il nostro studio non si pone come obiettivo di ricercare evidenze che possano per di se stesse modificare la pratica clinica.
Tuttavia riteniamo che una più profonda conoscenza dei meccanismi di progressione dell'aterosclerosi coronarica, così come dei meccanismi che, apparentemente, garantiscono degli ottimi risultati a lungo termine di tale tecnica, possano ampliare lo spettro degli strumenti, anche farmacologici, per contrastare l'evoluzione della patologia.
Nello specifico, individuare quali componenti della cascata infiammatoria siano maggiormente correlati a una particolare struttura di placca e come questi vengano "mitigati" e antagonizzati dalla procedura di rivascolarizzazione chirurgica, potrebbe permettere di immaginare dei nuovi target farmacologici, anche nell'ambito degli stent a rilascio di farmaco.

Codice Bando: 
2524259

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