Le zanzariere da letto impregnate di insetticida a lunga durata (LLINs) sono considerate dall'OMS la strategia di elezione nel controllo vettoriale della malaria e ne sono raccomandate massive distribuzioni periodiche nelle aeree endemiche. Nonostante, in 15 anni, le LLINs abbiano prevenuto il 68% di casi di malaria in Africa, ad oggi, la loro l'efficacia risulta disomogenea nel territorio subshariano poiché in alcuni paesi iperendemici, come il Burkina Faso, l'incidenza annuale di malaria e i tassi di infezione vettoriale rimangono ancora molto elevati.
Tale scenario è in accordo con i risultati delle indagini entomologiche condotte dal gruppo di Entomologia Medica della Sapienza (di cui la Proponente fa parte dalla tesi di Laurea magistrale) nel villaggio di Goden in Burkina Faso, ove oltre il 6% delle zanzare sono risultate infette da sporozoiti di Plasmodium nei due anni successivi all'introduzione delle LLINs (avvenuta nel 2010).
Nel 2015, il Gruppo di ricerca ha effettuato un nuovo studio a Goden, campionando e identificando molecolarmente le specie di zanzare Anopheles in fase di ricerca dell'ospite umano sia all'interno che all'esterno delle abitazioni (N=1996; Anopheles coluzzii: 55%; A. arabiensis: 44%; A. gambiae: 1%).
Utilizzando i dati delle catture del 2015, lo scopo di questo progetto è indagare il rischio di trasmissione di malaria a Goden attraverso la valutazione di: i) numero di punture infettanti/individuo/notte ii) frequenza di alleli associati alla resistenza agli insetticidi che, favorendo la sopravvivenza delle zanzare, condizionano l'efficacia delle LLINs. Entrambi i parametri saranno indagati attraverso protocolli di RealTime-PCR. I risultati serviranno come punto di partenza per la valutazione dell'impatto delle LLINs, sulla trasmissione di malaria in villaggi di paesi subshariani iper-endemici, che la proponente svolgerà nell'ambito della tesi di Dottorato.
Come riscontrato in altri paesi iper-endemici sub-sahariani, anche in Burkina Faso le LLINs non sembrano avere l'impatto atteso sulla trasmissione di malaria poiché, nonostante tra il 2009 e il 2014 ci sia stato un incremento di copertura di zanzariere del 50%, ad oggi l' incidenza della malattia e il tasso di infezione vettoriale rimangono ancora molto elevati (WHO, World Malaria Report 2015,2018; Bhatt, S. et al. 2015 Nat. 526, 207-211; Kabula, B. et al 2011 Mal. J 10(1):270). Il presente progetto potrebbe consentire un avanzamento di conoscenze della situazione epidemiologica nel villaggio di Goden e, assumendo una valenza generale per quanto osservato in questa area di studio, permettere di chiarire alcune cause della ridotta efficacia delle LLINs in Burkina Faso, di cui il villaggio è rappresentativo per copertura di zanzariere, per densità vettoriale e per specie vettrici circolanti.
L'innovatività di questo studio consiste nella possibilità di valutare due parametri vettoriali mai testati sullo stesso campione nelle ricerche condotte fino ad ora in Burkina Faso: la resistenza agli insetticidi piretroidi e il tasso di inoculazione entomologica. Mentre il primo parametro può essere stimato indipendentemente dalla modalità di campionamento, il secondo viene invece calcolato solamente per vettori catturati nella fase di ricerca dell'ospite umano. Le trappole ad esca umana, utilizzate in questo studio, costituiscono il gold standard per poter ottenere delle misure del contatto uomo-vettore (e quindi del numero di punture infettanti/individuo/notte) (Nadiath et al. 2011 Mal. J. 13:340) poiché ne consentono una stima diretta in assenza dei bias di campionamento normalmente associati alle trappole con attrattivi simulanti l'odore umano. Nonostante ciò, le trappole ad esca umana sono una strategia di campionamento sempre meno utilizzata nelle indagini entomologiche a causa di evidenti limiti etici (potenziale rischio per i collaboratori che si offrono come esca) e per tale motivo il loro impiego è limitato in ricerche con scopi particolari per i quali l'uso di queste trappole è imprescindibile.
Nell'ambito del presente studio si dispone di zanzare catturate con HLC, poiché esso si inserisce nel contesto di un progetto più ampio (progetto europeo FP7 AvecNet- WorkPackage 7, in collaborazione con la Prof. Hilary Ranson della Liverpool School of Tropical Medicine) il cui le trappole ad esca umana sono state usate come strumento di campionamento di confronto per poter testare la performance di cattura di una nuova trappola elettrica molto promettente per il controllo dei vettori africani di malaria.
Con questo studio, pertanto, per la prima volta in un villaggio rurale del Burkina Faso, sarà possibile stimare in maniera diretta il rischio di trasmissione di malaria e valutarlo rispetto ai livelli di resistenza agli insetticidi della popolazione di zanzare campionate.