Con l'introduzione dei dispositivi cardiaci impiantabili (CIED) "MR safe/conditional", sempre più Pazienti con patologia cardiaca, portatori dei suddetti device sono sottoposti ad esame di risonanza magnetica cardiaca (CMR). Accanto ai classici artefatti visivi da CIED, recenti studi hanno ipotizzato un'influenza della distorsione del campo magnetico sulle sequenze di mapping anche nei segmenti non coinvolti dai suddetti artefatti visivi.
L'obiettivo del nostro studio è valutare le modificazioni dei valori di T1 e T2 nelle sequenze di mapping nei segmenti miocardici in volontari sani prima e dopo posizionamento di un device cardiaco impiantabile, montato su un supporto di materiale inerte, in contiguità con la parete toracica. Verranno inoltre confrontate le varie sequenze di RM per valutare le differenze in termini di qualità delle immagini e presenza ed entità degli artefatti. Verranno studiati in modo prospettico 15 soggetti sani reclutati tra gli specializzandi afferenti al Dipartimento.
Tutti i soggetti si sottoporranno ad un esame di CMR nella stessa seduta prima e dopo posizionamento di 7 diversi modelli di CIED, in diverse posizioni (sottoclaveare o sottomammaria destro e sinistro). Il protocollo CMR includerà sequenze True FISP, "Black Blood" T2 pesate STIR, TSE T1 pesate, Cine SSFP, Cine FLASH-2D, MOLLI, T2-prepared True FISP (T2 Map), IR-T1 pesate.
La qualità delle immagini delle diverse sequenze verrà eseguita mediante una scala semiquantitativa in relazione a presenza di artefatti e della valutabilità delle immagini.
Il confronto dei valori T1 e T2 prima e dopo il posizionamento del CIED verrà eseguito utilizzando t-test appaiati (valori distribuzione normale) ed il test di Wilcoxon-Rank (valori distribuzione non normale), sia come valori globali che per segmento.
La valutazione dei valori di T1 e T2 mapping in pazienti con CIED permetterà di identificare un eventuale errore prevedibile nei valori misurati che permetta, attraverso opportune correzioni, di stimare dei valori il più simili possibile ai valori nativi, che possano essere utilizzati come valori di riferimento nella popolazione portatrice di CIED per la valutazione delle anomalie diffuse del tessuto miocardico. In particolare, allo stato attuale, sono stati ipotizzati dei fattori correttivi per i valori di T1 mapping che si basano sulla simulazione di Bloch e tengono conto dell'effetto "off-resonance" determinato dal materiale metallico, mentre non esistono studi che valutino le modificazioni del T2 mapping in presenza di artefatti ferro-magnetici da CIED né che propongano eventuali fattori correttivi.
In secondo luogo, attraverso l'analisi segmentaria degli indici parametrici di mapping sarà possibile individuare eventuali segmenti che risentano meno degli artefatti ferro-magnetici, sia in assoluto che in base ai diversi dispositivi impiantabili e alla loro relativa posizione sulla parete toracica. Attualmente, solo pochi studi analizzano infatti le differenze nella frequenza e nell'entità degli artefatti in base al posizionamento, al tipo ed al modello del device. E' nostra opinione che informazioni di questo tipo possano essere di grande aiuto nella pratica clinica nella scelta del device da utilizzare in Pazienti che necessitano di controlli RM seriati, che costituiscono una grande fetta di questa popolazione.
Infine, il confronto tra le varie sequenze in termini di quantità di artefatti visivi o non ci permetterà di proporre un protocollo standardizzato di CMR da utilizzare nei pazienti portatori di CIED.