Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1738297
Anno: 
2019
Abstract: 

L¿ipertensione e il deterioramento cognitivo rappresentano, secondo l¿Organizzazione Mondiale della Sanità, due delle problematiche più diffuse nella popolazione adulta. Si stima che in Italia circa 15 milioni di persone abbiano una pressione arteriosa troppo elevata. L'analisi della curva della pressione arteriosa durante l'arco della giornata ha permesso di identificare dei pattern circadiani specifici, dimostrando che questa subisce una fisiologica riduzione nelle ore di sonno (dipping) che dovrebbe essere compresa tra il 10% e il 20% rispetto a quella di veglia. Tuttavia, in alcuni casi questo calo subisce delle anormali modifiche sia in difetto ( 20%; Extreme-Dipping), o non avviene e si presenta un aumento notturno della pressione arteriosa (Reverse-Dipping). A oggi, un vasto numero di studi supporta la tesi secondo la quale una minore riduzione del fisiologico calo notturno della pressione arteriosa sia associata a una prognosi peggiore. In particolare, un aumento del rischio cardiovascolare di circa il 19% è stato evidenziato per ogni incremento di circa il 5% del rapporto tra Pressione Sistolica Notturna e Diurna (Dipping Ratio). Inoltre, alcuni studi hanno identificato un'associazione tra le alterazioni del fenomeno del dipping e il deterioramento cognitivo di diversa entità. Diversi sono i fattori di rischio associati alle alterazioni del pattern dipping, tra questi si evidenziano alcune caratteristiche psicologiche quali la cattiva gestione della rabbia e la presenza di tratti ansiosi. Uno degli obiettivi di questo lavoro sarà quello di valutare se alcune caratteristiche psicologiche (es. ansia, depressione, alessitimia) possano rappresentare dei fattori esacerbanti le alterazioni dell¿andamento circadiano della pressione arteriosa. Inoltre, si vuole indagare se le alterazioni del fenomeno del dipping siano associate e/o possano rappresentare un possibile predittore di deterioramento cognitivo.

ERC: 
SH4_3
SH4_5
SH3_9
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2263868
sb_cp_is_2206581
sb_cp_is_2212176
sb_cp_es_308516
sb_cp_es_308517
Innovatività: 

L¿ipertensione e il decadimento delle funzioni cognitive rappresentano due delle problematiche con la più alta prevalenza nella popolazione anziana (circa 75% e 30%, rispettivamente). Per tale ragione, date le attuali condizioni sociodemografiche, caratterizzate da un innalzamento delle aspettative di vita e dal progressivo invecchiamento della popolazione, tale relazione è oggetto di interesse della comunità scientifica. Comprendere i fattori di esacerbazione del fisiologico declino cognitivo, associato al processo di invecchiamento, rappresenta una delle sfide della scienza moderna. Se il nesso causale fra demenza vascolare e ipertensione arteriosa è ben definito, è ancora dibattuto il possibile rapporto fisiopatologico con l¿ipertensione arteriosa.
Ancora meno nota è la relazione tra andamento circadiano della PA, considerando in particolare il fenomeno del dipping, e la funzionalità cognitiva. Nonostante ci siano alcuni studi che abbiano evidenziato una relazione tra funzionalità cognitiva e smussamento del fenomeno del dipping, questi non permettono di generare inferenze esaustive in quanto non hanno ben delineato né approfondito tale relazione, ad esempio considerando specifici domini cognitivi. Piuttosto, tali studi si sono principalmente concentrati sul funzionamento globale, fornendo indicazioni poco precise sul reale impatto delle anomalie del fenomeno del dipping e aspetti cognitivi specifici.
Tale studio intende superare questi limiti considerando la relazione tra dipping e singoli domini cognitivi (funzioni esecutive, memoria, attenzione) al fine di evidenziare se l¿anormale andamento circadiano della pressione possa colpire in maniera specifica uno o più domini, e quindi rappresentare un fattore di rischio per il deterioramento cognitivo. Inoltre, verrà condotta per la prima volta su un campione italiano l'analisi di alcune caratteristiche psicologiche connesse al fenomeno del Dipping, quali rabbia e ansia, e per la prima volta in assoluto sarà condotta un¿analisi volta a indagare la relazione tra questo fenomeno e la regolazione emotiva.
Questo studio si propone inoltre di superare alcune criticità metodologiche evidenziate negli studi condotti che hanno analizzato il fenomeno del dipping: una prima criticità è dovuta alla considerazione del periodo in cui il fenomeno viene misurato (Birkenhager e van den Meiracker, 2007). Il dipping non si presenta nelle ore notturne, come espresso da alcuni autori, ma nelle ¿ore di sonno¿ (Yamasaki et al., 1998; Kitamura et al 2002). Questo aspetto sarà controllato attraverso l¿utilizzo di di una registrazione attigrafica unita a un diario del sonno che, associati alla valutazione dei dati ottenuti attraverso l¿ABPM, permetteranno di definire in maniera più precisa le effettive ore di sonno e di veglia (Birkenhager et al 2007; Fagard et al 2007). Ulteriore criticità è rappresentata dalla dicotomizzazione arbitraria di una variabile continua (Dipping/Non-Dipping), che ha spesso sollevato problematiche relative alla validità del costrutto, in quanto non permetterebbe un¿analisi in linea con le caratteristiche del fenomeno. Tuttavia, con le adeguate contromisure e la considerazione del fenomeno in maniera più ampia, sembra si possa giungere a un miglioramento della validità con conseguente maggiore riproducibilità delle misurazioni.
Il maggior punto di forza di questo studio è quello di indagare aspetti psicologici e cognitivi associati al fenomeno del dipping, con il fine di ottenerne una visione più ampia.
La ricerca si avvarrà dell'uso combinato di tecniche quantitative e qualitative di rilevazione e di analisi.
L'eventuale conferma delle ipotesi di partenza potrebbe orientare significativamente la progettazione di forme di intervento tese a prevenire l¿impatto delle alterazioni circadiane della PA sulle funzionalità cognitive.
Inoltre, considerando che il fenomeno del dipping influenza anche il comportamento diurno della PA è utile comprendere a pieno se lo smussamento del fenomeno possa essere influenzato da fattori psicologici. Questo permetterebbe di evidenziare ulteriori fattori di rischio per lo sviluppo di anomalie generali della PA, considerando in particolare il comportamento della PA durante le ore di sonno.
Approfondire il fenomeno del dipping e le sue iterazioni con alcune variabili cognitive e psicologiche, potrebbe permettere di comprendere alcuni aspetti eziopatogenetici del deterioramento cognitivo, eleggendo le alterazioni del fisiologico calo notturno della pressione arteriosa come possibili marcatori di tale deterioramento.

Codice Bando: 
1738297

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