Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1504887
Anno: 
2019
Abstract: 

L'ambito tematico della ricerca è il rapporto tra paesaggio e archeologia (tra spazio fisico e memoria tra evidenze del presente e deposito dei segni della storia). La rilevanza della questione non è in discussione: il territorio italiano è fortemente caratterizzato dalle tracce del passato e la sua dimensione contemporanea è la riepilogazione degli strati accumulati in un palinsesto ove scritture e cancellazioni si sovrappongono.

Tre sono le ragioni per le quali il progetto è importante:
1 L'antica città di Veio è la più estesa delle realtà urbane etrusche meridionali, indagabile/valorizzabile in estensione.
2 Veio è una componente essenziale del paesaggio romano la cui struttura si ritrova anche nella lettura interpretativa del genius loci di Norberg-Schulz (1979).
3 Veio è stata studiata in maniera discontinua è necessario tentare una sistematizzazione orientata alla valorizzazione anche degli sforzi fatti in passato da Sapienza.

La valorizzazione di Veio assume una valenza strategica sintetizzabile nei seguenti obiettivi:
- predisposizione del bene per la sua fruizione;
- restauro del paesaggio storico;
- esplicitazione delle relazioni supporto geologico/insediamento;
- ridefinizione delle "continuità" (morfologiche, spaziali, funzionali, ecologiche) con il sistema ambientale;
- ricostruzione di un immaginario e di una narrazione;
- musealizzazione dello scavo e delle attività in progress;
- creazione di una rete dei siti archeologici etruschi del Lazio.

Il progetto di ricerca propone di innescare un processo di valorizzazione a partire dall'INTEGRAZIONE degli aspetti settoriali come guida alla strategia di intervento.
Le ricerche, la simulazione progettuale, la costruzione di un saper fare sul caso studio si propongono come avanzamento metodologico riferibile a situazioni confrontabili.
Il gruppo, con carattere transdisciplinare, è integrato da esperti esterni (di cui uno straniero) e dai rappresentanti di vertice dei principali attori istituzionali.

ERC: 
SH2_9
SH6_3
SH6_2
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2121045
sb_cp_is_2090891
sb_cp_is_1879079
sb_cp_is_1877486
sb_cp_is_2134294
sb_cp_es_306986
sb_cp_es_306987
sb_cp_es_306988
sb_cp_es_306989
sb_cp_es_306990
sb_cp_es_306991
sb_cp_es_306992
Innovatività: 

Il lavoro sperimentale sul caso in esame ha l'ambizione di portare a un significativo avanzamento degli studi volto al superamento della visione tradizionale e circoscritta del parco archeologico.
La categoria a cui si fa riferimento è quella della narrazione: il sistema delle tracce archeologiche diviene la trama attorno alla quale si tessono le fila di un racconto sulle le vicende dei luoghi. Gli elementi primari sono il paesaggio, la morfologia, la vegetazione e la griglia dei pattern agricoli. (Matteini, 2009). L'innovazione potrebbe trovare concretezza in primo luogo nel restauro degli ecosistemi depurati dalle specie esotiche - introdotte in gran parte nel periodo romano (Hyams 1971) e nell'utilizzo della vegetazione, nella sua forma materica e volumetrica, come dispositivo di rilettura dei connotati naturali, di rinforzo ai caratteri scenografici.
In passato la settorializzazione delle competenze disciplinari ha portato alla realizzazione di interventi puntuali non coordinati, i cui esiti hanno ottenuto risultati non sempre soddisfacenti. Soltanto attraverso un progetto multidisciplinare, in grado di restituire leggibilità e comprensione alle tracce della storia, è possibile reinserire le testimonianze archeologiche nel processo di sedimentazione del paesaggio.

PROBLEMATICHE EMERGENTI
L'amplificazione della ricerca alla scala globale rivela questioni rispetto alle quali il progetto è chiamato a rispondere. Esse riguardano categorie interne al sistema dei ritrovamenti e problematiche relative al rapporto con il palinsesto:
La prima si articola in due aspetti:
a. Natura intrinseca: riguarda il problema della conservazione delle strutture antiche, che, una volta riportate alla luce, deperiscono velocemente per la loro fragilità;
b. Natura epistemologica: pone il problema della comprensione da parte di un pubblico ampio, delle strutture antiche che, in casi come questo, spesso con alzati poco rilevanti o addirittura in negativo (come ad esempio, per le strutture relative all'organizzazione infrastrutturale della città antica), risultano di difficile lettura e di scarsa efficacia comunicativa.
La seconda riguarda i contesti nei quali le strutture vengono alla luce. Lo scavo, infatti, segna irreversibilmente il territorio che investe:
a. Un centro storico, abitato e vitale che precedentemente conviveva con la stratificazione storica perde la sua complessità convertendosi in un'area museificata;
b. Porzioni di paesaggio più o meno antropizzato, come le aree rurali, si trasformano in zone recintate che alterano il paesaggio interrompendo continuità ed equilibri.

I temi sui quali il progetto è chiamato a intervenire riguardano principalmente tre aspetti:
A. La protezione e conservazione delle aree indagate;
B. Il sistema della fruizione e della comunicazione;
C. La "mise en paysage" ovvero la contestualizzazione.

In tutti gli ambiti si pone la centralità della qualità dell'intervento. Nel panorama contemporaneo delle buone pratiche emergono i casi in cui la tutela e la valorizzazione vengono realizzate in sinergia. Tra gli esempi i casi di Mérida e di Nîmes, vedono come punti di interesse il territorio e il paesaggio letti nel loro complesso, senza privilegiare periodi storici o singoli monumenti.

INTEGRAZIONE COME STRATEGIA
Per queste ragioni il progetto propone di innescare un processo di trasformazione a partire dall'INTEGRAZIONE degli aspetti settoriali come guida alla strategia di intervento, declinata sulla base di relazioni virtuose da attivare con il contesto:
1. Rovine e Natura. Integrazione tra archeologia e paesaggio, al fine di favorire la leggibilità dei resti a partire dalla tutela degli aspetti floristici, vegetazionali e forestali che rispecchiano la morfologia del territorio nel quale gli elementi prevalenti della vegetazione boschiva convivono con quelli meno estesi costituiti da praterie, pascoli e seminativi;
2. Protezione e Comunicazione. Come conservare? Come selezionare? Come proteggere? Il progetto deve essere in grado di fornire un contributo utile alla conservazione ma anche all'interpretazione del patrimonio e del potenziale archeologico che Veio suggerisce attraverso forme di dialogo tra archeologia, paesaggio e topologia antica. Il progetto di valorizzazione tende alla narrazione storica, muovendo da sequenze evolutive ritenute significative, capaci cioè di rendere comprensibile la percezione di un territorio storico vasto.
3. Accentramento e decentramento. Questo paesaggio archeologico ha bisogno di essere "narrato" come una trama di riferimento all'interno della quale individuare nodi attorno e strutture significanti, un antiquarium, strutture per la fruizione e la comunicazione, utilizzabili come un sistema focale attorno al quale costruire percorsi.
4. Immaginario. L'idea è ricostruire, anche con l'ausilio di supporti multimediali, un apparato di riferimenti di natura evocativa capaci di colmare l'assenza o la scarsa comunicatività delle evidenze archeologiche.

Codice Bando: 
1504887

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma