Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2526121
Anno: 
2021
Abstract: 

I paesaggi dell¿archeologia, soprattutto quelli abbandonati a sé stessi, si prestano oggi a un¿interpretazione dei temi della valorizzazione e della tutela più consapevole, che vede come punto di forza il coinvolgimento attivo del patrimonio all¿interno delle dinamiche della contemporaneità.
La ricerca si propone di mettere a punto strategie e modalità del progetto (fondate su una conoscenza e descrizione dettagliata dei luoghi) capaci di tenere insieme conservazione e innovazione, superando il limite di una visione orientata da un lato allo specialismo degli studiosi, dall'altro alla fruizione turistica.
Il caso di Veio è importante per almeno tre motivi:
¿ è la più estesa delle realtà urbane etrusche meridionali;
¿ il sottosuolo è ancora ricco di tracce archeologiche non cartografate;
¿ è parte integrante dei siti di interesse storico-paesaggistico di Roma;
Su Veio sono state attivate due ricerche Sapienza (cfr. infra A.6), che hanno permesso di impostare un quadro conoscitivo ricco e articolato. La proposta di questo terzo progetto permette di capitalizzare i risultati delle esperienze precedenti inquadrandoli in una visione progettuale e proiettiva.
L¿impianto metodologico-propositivo ha l¿ambizione di contribuire all¿avanzamento delle conoscenze su due aspetti:
1) al livello metodologico l¿utilizzo di una serie di tecniche/modalità di indagine non invasive proprie dell¿archeologia (prospezioni geofisiche, analisi multispettrale con drone) ai fini programmatico-progettuali.
2) al livello culturale il superamento dell¿idea del parco archeologico monofunzionale;
In sintesi il progetto si fa carico di mettere a punto una vision a partire dai seguenti principi guida:
¿ l¿implementazione dell¿accessibilità;
¿ lo sviluppo di percorsi visita e narrazioni in situ del patrimonio archeologico;
¿ la valorizzazione delle aree di scavo;
¿ la riqualificazione paesaggistica.

ERC: 
SH2_9
SH6_3
SH5_8
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_3185975
sb_cp_is_3492209
sb_cp_is_3190580
sb_cp_is_3350897
sb_cp_is_3409958
sb_cp_is_3370982
sb_cp_is_3478437
sb_cp_es_466035
sb_cp_es_466034
sb_cp_es_466036
sb_cp_es_466037
sb_cp_es_466038
sb_cp_es_466039
sb_cp_es_466040
Innovatività: 

La ricerca ha un forte carattere sperimentale, fa uso di un impianto metodologico-propositivo che ha l¿ambizione di portare un significativo avanzamento delle conoscenze su due aspetti: 1) il superamento della visione tradizionale del parco archeologico monofunzionale; 2) l¿utilizzo di tecniche di rilievo e restituzione tridimensionale su larga scala del patrimonio archeologico.
L¿innovazione principale è relativa al metodo, soprattutto all¿utilizzo di una serie di tecniche/modalità di indagine non invasive proprie dell¿archeologia (prospezioni geofisiche, analisi multispettrale con drone) ai fini programmatico-progettuali.
INNOVATIVITÀ DEL METODO
I recenti progressi ottenuti nel campo del rilevamento automatizzato e della modellazione di dati spaziali consentono di adottare tecniche di studio e rappresentazione finora poco utilizzate nel campo del paesaggio. L¿approccio ¿topologico¿, sviluppato dall¿ETH di Zurigo (Girot 2012) in ambito urbano e infrastrutturale ha introdotto la possibilità di studiare territori complessi attraverso modelli computerizzati interrogabili, che danno accesso a dati altrimenti non controllabili. L¿applicazione in campo archeologico di questo approccio è già di per sé fattore di innovazione. Anche l¿utilizzo del telerilevamento termico da drone è una tecnica assolutamente sperimentale che nell¿ambito dell¿archeologia italiana è ancora agli albori.
Attraverso l¿integrazione delle varie tecniche è possibile avere un¿accurata rappresentazione geometrica del patrimonio visibile e soprattutto invisibile della città etrusca, utile a fini analitico-progettuali e per la divulgazione scientifica.
La restituzione minuziosa del pianoro di Veio attraverso un preciso modello virtuale consente di elaborare mappature esplorative non convenzionali, ¿datascapes¿ a diversi livelli di intellegibilità e funzionalità.
La postproduzione dei materiali ottenuti con immagini e materiale grafico tradizionale consente anche l¿esplorazione di nuovi codici grafico-estetici per la rappresentazione del patrimonio archeologico-paesaggistico.
IMPATTO SULLA CULTURA PROGETTUALE: COMPLEMENTARITÀ COME STRATEGIA
Il progetto propone di innescare un processo di trasformazione a partire dall'integrazione degli aspetti settoriali come guida alla strategia di intervento, declinata sulla base di relazioni virtuose da attivare con il contesto:
1. Rovine e Natura. Favorire la leggibilità dei resti archeologici a partire dalla tutela degli aspetti floristici, vegetazionali e forestali propri del territorio, nel quale gli elementi prevalenti della vegetazione boschiva convivono con quelli meno estesi costituiti da praterie, pascoli e seminativi;
2. Protezione e Comunicazione. Come conservare? Come selezionare? Come proteggere? Il progetto deve essere in grado di fornire un contributo utile alla conservazione ma anche all'interpretazione del patrimonio e del potenziale archeologico che Veio suggerisce attraverso forme di dialogo tra archeologia, paesaggio e topologia antica. Il progetto di valorizzazione tende alla narrazione storica, muovendo da sequenze evolutive ritenute significative, capaci cioè di rendere comprensibile la percezione di un territorio storico vasto.
3. Accentramento e decentramento. Veio ha bisogno di essere "narrata" attraverso una trama di riferimento, all'interno della quale individuare nodi e strutture significanti: un antiquarium e dispositivi per la fruizione e la comunicazione, utilizzabili come punti focali attorno ai quali costruire percorsi.
4. Immaginario. L'idea è ricostruire, con l'ausilio di supporti tridimensionali e multimediali, un apparato di riferimenti di natura evocativa capaci di colmare l'assenza o la scarsa comunicatività delle evidenze archeologiche.
Un altro campo di innovazione riguarda il restauro degli ecosistemi depurati dalle specie esotiche - introdotte in gran parte nel periodo romano (Hyams 1971) - e nell'utilizzo della vegetazione, nella sua forma materica e volumetrica, come dispositivo di rilettura dei connotati naturali, di rinforzo ai caratteri scenografici.
Anche le colture agricole potrebbero costituire un proficuo campo di sperimentazione, in quanto possono essere utilizzate per definire ambiti spaziali di osservazione indiretta delle tracce archeologiche attraverso l¿analisi dei cd. crop-mark, grazie al telerilevamento multispettrale e termico da drone. La scelta di determinate specie agronomiche, la loro disposizione sul pianoro e il loro avvicendamento colturale consentirebbe di integrare nelle azioni di conoscenza e valorizzazione la cosiddetta ¿archeologia aerea¿.
Un ulteriore elemento di interesse sperimentale è l¿utilizzo progettuale della toponomastica, intesa come studio del palinsesto di significati e figure che determinano la denominazione di un luogo che potrebbe fornire chiavi interpretative del paesaggio complementari o alternative allo studio diretto o documentale.

Codice Bando: 
2526121

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