Anno: 
2018
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_964610
Abstract: 

La ricerca ha come obiettivo quello di mostrare, all'interno del più vasto sistema di rapporti commerciali e culturali tra l'Etruria Meridionale e il Latium Vetus in età arcaica (VII-V secolo a.C.), la circolazione del bucchero nei contesti sacri, lungo una rotta mercantile indiziata dalla serie di terrecotte architettoniche "Veio-Roma-Velletri". Tale prospettiva di studio nasce dagli interessi scientifici della proponente, e vuole essere un punto di confronto tra la propria ricerca di dottorato sulla necropoli veiente di Casale del Fosso e il progetto di studio del tempio etrusco-italico dell'antica Velitrae a cui partecipa sin dal 2009. Ci si focalizzerà, attraverso un approccio multi-disciplinare, sull'analisi dei vasi in bucchero comuni ai tre siti, partendo dalla documentazione inedita fornita da circa 60 vasi rinvenuti nel 2005-2006 nel deposito votivo del tempio delle SS. Stimmate di Velletri (Pubbl. P.3) e da 33 vasi dai corredi delle tombe a camera tardo-orientalizzanti di Casale del Fosso (Pubbl. P.1). L'ipotesi di partenza, tutta da dimostrare, è quella che nel deposito votivo del tempio veliterno vi sia del bucchero prodotto localmente, ma perlopiù importato da Veio e da Roma. In particolare, è attestata una oinochoe con teste canine sull'orlo del tutto analoga a un tipo ben noto nel santuario veiente di Portonaccio. Per la prima volta nella storia degli studi sulla materia sarà possibile mettere a confronto un notevole campione di buccheri provenienti da contesti sacri, partendo dall'inizio della produzione a Veio, nel quartiere artigianale e nelle necropoli, e seguendo le tracce di una sua diffusione nel settore orientale dei Colli Albani, forse mediata da Roma (Foro Boario). La ricerca sarà articolata in più fasi di lavoro mediate da due diversi approcci: quello formale-stilistico e quello archeometrico, il cui obiettivo finale è la caratterizzazione chimico-fisica e petrografica di un campione di materiali selezionato ai fini dell'ipotesi iniziale.

ERC: 
SH6_3
SH3_10
SH5_7
Innovatività: 

L'aspetto innovativo della ricerca proposta è dato dall'approccio archeometrico con cui si intende procedere alla caratterizzazione del bucchero, oggetto di analisi, per cui si possiede già un primo studio archeometrico eseguito in collaborazione tra il CNR, la Provincia di Roma, l'Università di Roma Tre, e La Sapienza, Università di Roma, incentrato su un campione di ceramiche prodotte nel quartiere artigianale di Piano di Comunità a Veio (L. AMBROSINI et alii, Studio archeometrico su ceramiche rinvenute nello scavo di Piano di Comunità a Veio, 2009), che offre così un ottimo strumento di paragone su cui avviare le basi per la creazione di un primo data-base utile alla raccolta dei dati sulla caratterizzazione minero-petrografica del bucchero veiente e di quello latino.
Il bucchero documentato nel deposito veliterno delle SS. Stimmate, a un'osservazione macroscopica, appare in prevalenza di alta qualità, caratterizzato da un colore nero lucente/lucido, superfici ben rifinite e impasto depurato. Le analogie riscontrate da un punto di vista formale e stilistico con determinati tipi di fogge note a Veio, soprattutto nei contesti sacri, fa ritenere verosimile l'importazione di buccheri veienti nel centro latino, forse mediata da Roma. Veio costituisce un centro privilegiato d'indagine: sin dal 1996 è attivo, infatti, il Progetto Veio, avviato dall'Università degli Studi "La Sapienza" di Roma in base ad una convenzione con la Soprintendenza ai Beni Archeologici dell'Etruria Meridionale e poi assimilato ai Grandi Scavi di Ateneo, che ha consentito e consente tutt'ora di indagare globalmente questo sito. È stato messo in luce a Pian di Comunità, un importantissimo quartiere artigianale, con fornaci per la produzione di bucchero e ceramica depurata: tra i materiali rinvenuti, si annoverano anche oinochoai con testine zoomorfe a conferma della produzione veiente di tale tipologia che, come anticipato, è attestata anche a Velitrae.
I risultati della ricerca potranno incrementare anche la conoscenza sulle differenze funzionali e simboliche tra le tipologie di vasi attestati nei contesti votivi e nei contesti funerari, e sulla definizione delle tipologie di vasi utilizzati nei rituali sacri etruschi e latini. Il primo caso di studio è offerto dalla possibilità di confrontare della documentazione inedita proveniente da un contesto votivo (area sacra delle SS. Stimmate a Velletri) e da un contesto funerario (necropoli di Casale del Fosso a Veio). Quanto al secondo, ci si baserà sull'analisi di determinate tipologie di offerte e di doni votivi, per cui il campione riferibile al tempio veliterno rappresenta un'eccezione rispetto al resto dell'edito sui Colli Albani, sia perché ha restituito numerosi vasi graffiti con sigle e segni di fabbrica, insieme a due iscrizioni, tra le più antiche nel repertorio arcaico coevo per il Lazio, una delle quali apposta su una grande oinochoe in bucchero priva di confronti puntuali, sia perché tra le forme vascolari vi sono numerosi kantharoi, vasi tipicamente etruschi perlopiù utilizzati nelle libagioni, ma anche ciotole, anforette più tipicamente latine e infine kyathoi miniaturistici comuni a entrambi i contesti. Lo studio prospetta poi anche un avanzamento per quanto riguarda lo stato attuale della ricerca sui rapporti tra Latini, Romani e Volsci e le relazioni tra élites, insediamenti e luoghi di culto, proprio in considerazione del probabile carattere multietnico del centro veliterno rispetto a Roma e alle altre città dei Colli Albani.
Le novità emerse dalle indagini condotte a Veio in questi ultimi vent'anni e dal riesame dei materiali di scavi precedenti, unitamente alle recenti pubblicazioni di contesti sacri e di abitato in area etrusca e laziale, consentono un nuovo approccio allo studio del bucchero e il superamento dell'unica classificazione d'insieme fatta sul bucchero dell'Etruria meridionale, nel lontano 1979, che prende in considerazione solo le testimonianze provenienti dalle necropoli (T.B. RASMUSSEN, Bucchero Pottery from southern Etruria).

Codice Bando: 
964610

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