Si intende indagare la realtà culturale che generò la committenza del Trionfo della Morte di Palazzo Sclàfani a Palermo (primo Ospedale Grande della città, 1430-1450 circa) dedicando particolare attenzione allo studio della coeva documentazione d'archivio, in parte inedita, conservata presso l'Archivio di Stato di Palermo, pertinente al monastero di San Martino delle Scale. Al dato specifico si accompagnerà lo studio delle politiche assistenziali nel tardo Medioevo (inscindibilmente legate alla cultura monastica), al fine di tracciare un filo conduttore tra la realtà siciliana ed i contemporanei contesti ospedalieri peninsulari. L'indagine sul complesso nosocomiale, originariamente palazzo baronale appartenuto a Matteo Sclafani, poi convertito in sanatorio a partire dal 1429 (data di acquisizione dell'edificio da parte del senato palermitano e della sua cessione alla congrega benedettina di San Martino, nello specifico al magistero del monaco Giuliano Mayali) verterà su un'approfondita analisi autoptica del monumento volta a studiarne la conversione degli spazi residenziali in ambienti funzionali alla nuova destinazione d'uso. Inscindibile sarà, inoltre, lo studio dell'affresco del Trionfo della Morte, posto ad ornare il cortile interno dell'edificio (oggi staccato e conservato presso la Pinacoteca Nazionale di Palazzo Abatellis) con l'intento tanto di chiarirne la contestualizzazione nell'economia della fabbrica, quanto di rintracciare quei modelli iconografici e formali, diffusi tra Europa e Sicilia durante l'età di Alfonso V, che stanno alla base della rappresentazione. Sarà necessario, in tal senso, approfondire la conoscenza di quei manufatti in grado di veicolare la propagazione di precisi paradigmi figurativi, primi tra tutti i codici miniati commissionati, per la biblioteca del Monastero di san Martino, ad artisti ultramontani ed iberici, oggi in possesso della Biblioteca Centrale della Regione Sicilia a Palermo e della Biblioteca comunale Casa Professa.
Come precedentemente evidenziato la produzione scientifica riguardante il Palazzo Sclafani e l'affresco del Trionfo della Morte ha perseguito, nell'arco di circa un scolo, linee di ricerca tendenzialmente immutate, tanto da risultare pressoché standardizzata negli esiti.
Quanto ci si propone è di affrontare lo studio della struttura architettonica e dell'affresco in essa originariamente contenuto da una diversa prospettiva, basata su un'attenta disamina della documentazione d'archivio, succitata, parzialmente inedita, di produzione medievale (conservata presso l'Archivio di Stato di Palermo, nello specifico riferendosi al fondo appartenuto al Monastero di San Martino delle Scale), moderna (Fondo manoscritti della Biblioteca Nazionale di Palermo) e contemporanea (Archivio di Stato di Palermo, Affari di Sicilia. Interno; Intendenza di Palermo; Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo, annate 1945-2004). Una analisi completa di quanto contenuto nei fondi d'archivio evidenziati, rintracciati in fase preliminare di studio e dunque non necessariamente gli unici a poter interessare la nostra indagine (ci si augura di poter ampliare il ventaglio di fonti da studiare e a cui attingere), potrà apportare nuovi dati critici da sommare alle già acquisite conoscenze sul tema di ricerca proposto.
Saranno privilegiate, per quanto concerne i fondi medievali, informazioni in grado di mettere in luce le modalità gestionali della struttura ospedaliera, le maestranze attive nel cantiere di riattamento dell'edificio nella fase di conversione da residenza nobiliare a sanatorio (libri di conti, registri di "introitus et exitus", lasciti, bolle, registri di atti e privilegi). Un ruolo rilevante avranno i documenti di produzione moderna e contemporanea nel ricostruire le vicende conservative del palazzo e i differenti interventi di restauro e mutamento delle strutture, così da formulare un'ipotesi, il più attinente possibile, circa l'aspetto originario del monumento, al fine di chiarirne il ruolo nel panorama storico-architettonico di XIV secolo, e definirne le singolarità strutturali pertinenti alla funzione ospedaliera assunta alla metà del secolo successivo, anche in comparazione ad altri, coevi, istituti nosocomiali peninsulari, campo di indagine ancora inedito, non soltanto per l'ospedale palermitano.
Altrettanto, per lo studio dell'unico affresco superstite del ciclo escatologico che decorava il cortile interno del palazzo, rappresentante il Trionfo della Morte, ci si affiderà, in primo luogo, all'indagine archivistica, campo ancora inesplorato. Si intrecceranno ai risultati emersi dai fondi antichi (cui va aggiunto il già menzionato fondo manoscritti miniati della Biblioteca Nazionale di Palermo) le conclusioni raggiunte sino ad ora dalla trattatistica storico-artistica e tecnica (atti di restauro), con la speranza di definirne definitivamente committenza e cronologia di realizzazione, nonché di chiarirne ragionevolmente l'area di influenza stilistica ed iconografica.