Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1970661
Anno: 
2020
Abstract: 

Questa ricerca indagherà etnograficamente gli effetti del periodo di quarantena della pandemia di Covid-19 sugli spazi sociali della vita quotidiana e delle routine dei ceti medi urbani, al fine di costruire un approccio metodologico ed epistemologico innovativo nell'ambito degli studi antropologici italiani, il cui dibattito è piuttosto distante dallo studio dei fenomeni inerenti alla quotidianità delle realtà urbanizzate.

Tale spazio verrà indagato facendo riferimento a una letteratura internazionale già sufficientemente matura, al fine di integrare questo dibattito con il materiale prodotto dalle esperienze etnografiche italiane. Il contesto della quarantena offre la possibilità di far emergere per contrasto tutte quei comportamenti e rituali del quotidiano che spesso vengono dati per scontati come fare la spesa, fare una telefonata o cucinare il pasto per i propri figli.

Il lavoro di ricerca partirà sulle basi di un materiale etnografico già accumulato durante i mesi di quarantena nel contesto dei quartieri della settore nord-est di Roma (Montesacro e Tiburtina). Il tutto verrà rielaborato per poter tornare sul campo e confrontarsi sia con le stesse persone che con nuovi soggetti della ricerca, all'interno dello stesso ambito territoriale e sociale. Il metodo di lavoro sarà quello dell'osservazione partecipante, strutturato in maniera tale da poter funzionare anche laddove non è stato o non sarà possibile avere una compresenza dei corpi, attraverso l'utilizzo di alcune tecniche quali lo shadowing, la redazione di storie di vita e l'antropologia digitale.

Questo progetto ha quindi i seguenti obiettivi: comprendere attraverso i casi romani le routine dei ceti medi italiani e come queste reagiscono di fronte allo sconvolgimento del lockdown; organizzare in maniera originale autori e scuole internazionali attinenti al tema e testare metodi e strumenti di ricerca etnografica efficaci; la redazione del materiale di lavoro sotto forma di volume monografico.

ERC: 
SH3_12
SH3_13
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2856893
Innovatività: 

Il principale fattore di innovatività di questa proposta va individuato nella volontà di costruire nell'ambito dell'antropologia culturale italiana un approccio metodologico ed epistemologico ben definito agli spazi sociali della vita quotidiana e delle routine dei ceti medi.

Il dibattito delle discipline demoetnoantropologiche italiane è infatti rimasto per molti anni piuttosto distante dallo studio dei fenomeni inerenti alla vita quotidiana dei ceti medi delle realtà urbanizzate. Sin dalle grandi trasformazioni impresse dai processi di industrializzazione e interconnessione gli studi etnografici da un lato hanno prediletto un approccio attento alle piccole comunità rurali italiane e alle svariate forme d'interpretazione della tradizione, oppure si sono organizzati in importanti scuole etnologiche che concentrano al vaglio della disciplina le grandi questioni sollevate dagli studi antropologici internazionali di marca essenzialmente anglosassone e francofona.

Il risultato di una tale biforcazione disciplinare è che i vasti spazi sociali della cosiddetta 'Italia di tutti i giorni' vengono battuti saltuariamente e spesso con lenti epistemologiche pensate per lo studio di questioni assai specifiche come il rapporto tra salute e cura o quella tra patrimonio culturale e istituzioni. Questioni come il consumo, il tempo libero, i social media, il lavoro e le relazioni affettive sono pressoché assenti dal dibattito antropologico italiano. Contemporaneamente si registrano dei tentativi di studio dal versante sociologico che tuttavia sembrano soffrire la poca dimestichezza col metodo etnografico e con l'osservazione partecipante.

L'avanzamento proposta da questa ricerca rispetto lo stato dell'arte va dunque in questa direzione: affrontare uno spazio di ricerca piuttosto inesplorato in Italia, cercando di far tesoro d'una letteratura internazionale già matura che i casi e le esperienze etnografiche italiane potrebbero integrare e arricchire. In tal modo si potranno elaborare delle originali articolazioni epistemologiche tra autori e scuole che qui potrebbero trovare una foggia inedita.

Il pilastro portante di tale progetto è quindi la ricerca sul campo e la sua caratteristica capacità di relazionarsi con contesti di vita quotidiana minuti, face-to-face; contesti in cui gli interstizi della vita sociale portano lo studioso a confrontarsi e a partecipare all'estrema complessità del mondo che si dà per scontato, delle vicende 'banali' di tutti i giorni, delle cose 'naturali' e che 'vengono da sé'. Contesti di significato in cui ci si confronta ogni giorno e che sono sovente il teatro in cui hanno luogo conflitti, condivisioni e negoziazioni.

È proprio in questo senso che si propone di osservare il ruolo della pandemia di Coronavirus e il conseguente periodo di quarantena. Il progetto ambisce ad osservare la quotidiana invenzione delle forme di vita, guardando la 'banalità' della vita di tutti i giorni nel momento in cui viene messa alla prova da un così clamoroso stravolgimento. Attualmente su questo tema è stato detto già molto le discipline sociali hanno riflettuto su questo evento a partire dalle più svariate prospettive. Per quanto riguarda gli studi antropologici italiani le analisi ancora una volta sembrano privilegiare indagini e quesiti che ambiscono a cogliere l'andamento dei dispositivi istituzionali e le diverse strategie d'intervento sanitario. Analisi validissime e coerenti che tuttavia lasciano ancora una volta inevase le questioni della vita quotidiana che l'etnografia di questo progetto ha in mente di esplorare e descrivere.

In questo senso, verrà posta una forte attenzione su uno dei tratti culturali della vita quotidiana forse più inesplorati dall'antropologia italiana, quello dell'utilizzo di dispositivi di comunicazione a distanza e il relativo distanziamento dei corpi.

Codice Bando: 
1970661

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma