Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1459725
Anno: 
2019
Abstract: 

In questo progetto esploriamo il potenziale agentivo dei social bot, una nuova entità socio-tecnologica che negli ultimi anni ha raggiunto una presenza pervasiva sulle piattaforme online, in particolare su Twitter. Questi artefatti, sviluppati per influenzare le opinioni delle persone emulando il comportamento umano, possono rappresentare a tutti gli effetti una controparte sociale in un ecosistema mediale condiviso. La computer science ha indagato il fenomeno soprattutto dal punto di vista della cyber-security, rilevando come questi algoritmi siano abili nello sfruttare le vulnerabilità umane e delle piattaforme al fine di compiere furti di dati, diffondere contenuti lesivi e malware, distorcere la percezione degli eventi spammando fake news. Il nostro lavoro prende le mosse da una prospettiva diversa e mira a esplorare se i bot possano svolgere un ruolo positivo per le comunità in cui sono attivi. Adottando un approccio empirico-sperimentale, intendiamo testare la capacità di alcuni account automatici da noi realizzati (possibilmente un botnet) di attenuare gli effetti del cosiddetto "confirmation bias" su comunità digitali coese, tipicamente polarizzate e soggette all'echo-chambering.

ERC: 
SH3_12
PE6_7
SH3_13
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2069218
sb_cp_is_1994175
sb_cp_is_1998403
sb_cp_is_2065081
Innovatività: 

L'innovatività della ricerca è riscontrabile: a) sul piano dell'ipotesi teorica e degli obiettivi alla base del progetto (legati al valore positivo e proattivo dei social bot); b) a livello metodologico (effettuando una bot detection in ambito italiano e testando gli effetti di un botnet realizzato dal gruppo di ricerca su comunità attive su diversi social network); c) sul piano dell'avanzamento delle conoscenze nel campo sociologico è innovativa sia rispetto alla possibilità di impiegare i social bot per limitare effetti di echo-chamber, sia relativamente alla ridefinizione del ruolo di attori non-umani nelle relazioni e nelle azioni sociali (la ricerca intende offrire nuovi spunti nell'ambito dell'Actor-Network- Theory rispetto ad oggetti quali gli account automatici).
Sebbene la sociologia si sia interrogata da sempre sulla figura dell'attore e sul concetto di azione sociale, tale approccio non è stato messo sufficientemente alla prova nel campo delle piattaforme digitali, ossia in un ambiente in cui agenti umani e non-umani (come i social bot) concorrono alla costruzione dell'informazione. Mentre le più recenti ricerche su questo tema sono state condotte nell'ambito della computer science, la sociologia italiana aveva dimostrato interesse all'interazione tra macchine e umani già nei primi anni `80, senza tuttavia ulteriori e approfonditi sviluppi negli anni successivi. Achille Ardigò (1984) aveva individuato nell'IA una potente forma di "desiderio mimetico" e la volontà di trasferire la capacità imitativa dell'uomo alle macchine da esso prodotte. Anche Luciano Gallino (1987) si interrogò sulla fitta rete di relazioni costruita dall'agire umano con le componenti biologiche, culturali e di intelligenza artificiale, lamentando la mancanza di una teoria dell'attore sociale che tenesse conto dei fattori tecnologici.
A distanza di oltre trent'anni, ripartendo da domande di ricerca di pertinenza sociologica (cosa significa essere dotati di agency nelle reti sociali? È possibile una co-agentività tra macchine - i bot - e umani?). Esploreremo se e fino a che punto i social bot possano svolgere un ruolo costruttivo nelle interazioni che avvengono sulle comuni piattaforme digitali. Si tratta di un ribaltamento radicale di prospettiva rispetto alle ricerche svolte sinora in ambito computazionale, che hanno messo in luce soprattutto gli effetti indesiderabili degli account automatici (furto dati, content pollution, vulnerabilità delle piattaforme, ecc.). Inoltre, collocandosi nel filone degli studi precedentemente citati, che hanno individuato alcune variabili che limiterebbero gli effetti di echo chamber, il progetto intende individuare a quali condizioni ciò può eventualmente verificarsi e indagare il ruolo che possono svolgere i social bot (che tali studi non hanno preso in considerazione).
Su questa idea di fondo il progetto propone l'applicazione di una metodologia di ricerca innovativa: oltre ad effettuare una bot detection, inedita su utenti e account di lingua italiana, vengono testati gli effetti di un botnet realizzato dal gruppo di ricerca su differenti comunità attive su Facebook e Twitter .
Dal punto di vista dell'avanzamento delle conoscenze in campo sociologico, il filone di studi denominato Actor-Network- Theory di Bruno Latour (2005) offre alcune suggestioni entro cui collocare i risultati di ricerca . Per gli obiettivi di questo progetto, infatti, la forza dell'ideazione latouriana è quella di oltrepassare il bias antropocentrico per cui i sistemi sociali sarebbero costituiti dalle azioni sociali dei soli esseri umani.

Codice Bando: 
1459725

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