Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1567365
Anno: 
2019
Abstract: 

La ricerca proposta intende approfondire le relazioni tra pianificazione urbanistica, infrastrutture e rigenerazione territoriale, evidenziando le questioni emergenti che scaturiscono dalle strategie più innovative per la mobilità su ferro in ambiti periferici e periurbani dei grandi nuclei urbani europei.
In linea con gli obiettivi dell'Agenda ONU 2030, la ricerca parte dalla consapevolezza del ruolo sociale connaturato alla disciplina urbanistica, e dall'esigenza di fornire risposte specifiche alle questioni urbane emergenti, quali polarizzazione, metropolizzazione, consumo di suolo, a partire dalla nozione di Diritto alla mobilità, riconoscendo in esso il Diritto alla città per eccellenza, di garanzia di accessibilità e inclusione. All'interno di questo si intendono le infrastrutture su ferro come capitale fisso sociale, componente della Città Pubblica trasversale nel perseguimento del Diritto alla città, in quanto sistema di trasporto inclusivo e equo, ma anche del Diritto alla salute e all'ambiente, in quanto mezzo di trasporto sostenibile e ecologico, verso un riequilibrio territoriale.
La ricerca intende superare il tradizionale scollamento tra disciplina urbanistica e mobilità - che in Italia ancora persiste - e indagare come nuove strategie integrate possano offrire opportunità di riequilibrio territoriale, fisico e sociale, dei contesti periferici, al fine di garantire un nuovo welfare urbano a tutte le comunità insediate.
L'obiettivo della ricerca è definire regole di coerenza interscalari all'interno degli strumenti urbanistici provinciali, metropolitani, comunali, che possano rispondere alle istanze territoriali e sociali relative alla Mobilità, da raggiungere attraverso la costruzione di un quadro concettuale e operativo delle principali esperienze di strategie di mobilità su ferro connesse alle strategie territoriali, indagando il rapporto tra tali strategie e gli strumenti che, a diverse scale, le integrano nelle scelte urbanistiche.

ERC: 
SH2_9
SH2_10
SH2_8
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2212908
Innovatività: 

Verso una città policentrica, sostenibile e inclusiva

Le logiche di rete, l'interdisciplinarità, l'interscalarità e la profonda valenza sociale proprie delle trasformazioni delle infrastrutture su ferro trovano riscontro all'interno di una strategia di Rigenerazione urbana che concilia interventi di riconfigurazione morfologica e funzionale e aspetti ambientali con un progetto socio-economico che prefiguri un nuovo assetto decentrato di struttura urbana policentrica inclusiva, sostenibile, verificata alla luce della fattibilità economica e delle istanze sociali, per garantire, a tutte le comunità insediate, il Diritto alla città.

La mobilità infatti, in un'ottica olistica di città reticolare e multipolare, costituisce la struttura generatrice di un nuovo assetto decentrato, che si pone come obiettivo quello di generare nuovi e alternativi flussi, di rendere accessibili dotazioni e attrezzature esistenti e di guidarne la configurazione di nuove, a partire dalla proprietà "densificatrice" che interazioni (nodi) e integrazioni (corridoi) tra differenti reti e scale (Castells, 2010) possono generare.
L'esigenza di una integrazione tra trasporti e urbanistica necessita oggi del passaggio da politiche di potenziamento del trasporto pubblico a politiche di intermodalità e sostenibilità, integrate alle politiche urbanistiche alla scala territoriale e urbana, trovando nelle città metropolitane e nell'intercomunalità la dimensione per l'esplicitazione del Diritto alla mobilità, in coerenza con le più recenti innovazioni del panorama urbanistico (Piani Territoriali Metropolitani in Italia, Contrat d'Axe in Francia).
In questo senso l'intento è quello di fare emergere dalle esperienze più consolidate di pianificazione delle grandi città in Italia (come il PRG di Roma del 2008, il PTM della Città Metropolitana di Milano) e da alcuni aspetti delle nuove esperienze europee (in particolare dell'esperienza dell'InterSCoT di Lione e del PDU metropolità di Barcellona) le relazioni tra trasformazioni urbane e infrastrutture su ferro.

Un aspetto complementare è quello legato alla qualità ambientale, e in particolare alle emissioni che il modello di mobilità individuale ha reso una delle emergenze a livello planetario, strettamente legato alla qualità della vita (ISPRA, Istituto Superiore di Sanità, Istat).
In questo senso la Comunità Europea ha imposto a tutti gli stati membri nuovi limiti di emissioni da raggiungere entro il 2030 (un taglio del 40%), cui l'Italia si sta adeguando normativamente (Piani per la qualità dell'aria); un traguardo però impossibile senza la messa in campo urgente di un cambio di paradigma culturale che inverta in maniera interscalare il primato del trasporto individuale con quello del trasporto pubblico, affiancandosi alle più innovative linee di ricerca sulle Smart City, Smart Mobility, Sharing Mobility, Mobility on demand (Ratti, 2017); nuove modalità di trasporto sostenibile, come la tecnologia del tram-treno sperimentata a Karlsrhue, e ripresa in alcune esperienze italiane (Piano Regionale dei Trasporti della Puglia) o come le "automobili autonome" messe a punto dal Center for Advanced Urbanism del M.I.T. e dal Senseable City Lab, che possono incrementare le possibilità del trasporto sostenibile.

Infine, nell'ambito delle politiche socioeconomiche integrate nelle strategie di Rigenerazione urbana, la mobilità si configura come una delle componenti più efficaci per la costruzione della Città Pubblica, di accessibilità e fruizione dei servizi pubblici, per garantire un nuovo welfare urbano e dunque perseguire il Diritto alla città per tutte le comunità insediate.
Il ruolo della mobilità in questo senso ricalca i temi emergenti relativi alla partecipazione, alla utilità pubblica delle opere infrastrutturali, agli impatti (fisici ma anche sociali), alle priorità rispetto ai costi e investimenti, al rilancio occupazionale e culturale dei centri urbani (Fabbro, 2016), attraverso la definizione di nuove politiche di trasporto che puntino ad una maggiore accessibilità ai poli e alle strutture di agglomerazione per i quartieri più marginali, e che siano condivise e cooperative a livello amministrativo, territoriale e sociale (come le esperienze dei Plan de deplacement urbaine, e degli InterSCot francesi).

La ricerca, nella consapevolezza della relatività e pluralità degli approcci possibili e della loro imprescindibile complementarietà, si fa portatrice della necessità di suggerire nuovi riferimenti teorico-metodologici per il riequilibrio territoriale attraverso interventi strategici sulle infrastrutture su ferro, integrati e interscalari, che rimandano alle tematiche principali emerse dalla lettura critica dei casi e delle esperienze, al fine di definire nuove strategie, regole, strumenti, esito ultimo della ricerca, che possano guidare la pianificazione verso l'integrazione della mobilità su ferro, per il perseguimento del Diritto alla mobilità.

Codice Bando: 
1567365

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