La vulnerabilità sismica degli edifici è un argomento di interesse corrente per gli edifici sia pubblici che privati, anche alla luce delle agevolazioni fiscali previste recentemente per gli interventi di miglioramento sismico (il cosiddetto ecobonus). La realtà edilizia italiana è caratterizzata dalla presenza di molti centri urbani, anche piccoli, di origine antica, posizionati su cime e pendii per ragioni di difesa e realizzati con edifici in continuità. Il comportamento al sisma degli edifici e la conseguente valutazione di vulnerabilità non conosce i limiti di proprietà dei singoli ma dipende dall'entità complessa che viene definita aggregato. Anche l'individuazione dell'aggregato significativo può non essere semplice: si passa da casi in cui la geometria determina un isolato ben definito da casi nei quali, come per molti centri storici minori del centro Italia, l'edificazione è molto complessa e stratificata, sia in pianta che sullo sviluppo verticale.
La presente ricerca trae origine da precedenti studi sia storici che strutturali su una porzione di centro storico di un comune del Lazio con la finalità, da un lato di definire la vulnerabilità dell'aggregato individuato e dall'altro di fornire indicazioni di maggior dettaglio per la applicazione delle analisi di vulnerabilità in casi complessi e caratteristici dei territori del centro Italia.
Risultato delle ricerca sarà la valutazione di vulnerabilità del caso pilota e la elaborazione di linee guida si adi tipo tecnico che di tipo più "amministrativo" per aiutare le Amministrazioni comunali a incentivare e gestire il miglioramento sismico dei propri centri storici.
La ricerca si inserisce in un filone di studi sviluppatisi negli ultimi anni soprattutto in Italia con riferimento a porzioni di territorio specifiche e/o comuni interessati da recenti terremoti, soprattutto quello de L'Aquila Un'intensa attività di studio e ricerca è stata condotta in diversi comuni dell'aquilano, anceh nell'ambito dei piani di ricostruzione , quali Poggio Picenze e San Pio delle Camere, o Lucoli, Ovindoli, Rocca di mezzo e Rocca di Cambio (si veda l'accordo istituzionale tra i 4 comuni e il Dipartimento di Architettura e Progetto ¿ Sapienza con la collaborazione del Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica).
In questo caso si va ad analizzare la realtà caratteristica di diversi piccoli comuni della provincia di Roma, e in particolare del Comune di Ciciliano, scelto non in quanto oggetto di ricostruzione post sisma ma in quanto esempio di una realtà condivisa da diversi comuni dell'hinterland romano e molto complesso dal punto di vista geometrico. La scelta del territorio è anche legata alla presenza di diversi studi storici sviluppati negli ultimi anni dal Dipartimento di Storia e Restauro con due Workshop svolti presso il Castello Theodoli nel Comune e organizzati dal Dipartimento di Storia e Restauro ¿ Sapienza.
Se da un lato si potrebbe vedere la presente ricerca come mera applicazione di linee guida esistenti ad un caso applicativo, la peculiarità dell'aggregato che si andrà ad analizzare porterà alla necessità di dover approfondire le indicazioni già esistenti in letteratura con la possibilità di introdurre nuove indicazioni per le future applicazioni. Si deve altresì ricordare che la Normativa e le Linee guida sono in genere applicate da tecnici focalizzati sulla progettazione di singoli interventi, mentre l'obiettivo di questa ricerca è proprio di fornire a quei tecnici strumenti, validati scientificamente ma, possibilmente, di facile e chiara applicazione pur in casi sufficientemente complessi. Si auspica che i risultati ottenuti possano rappresentare un utile riferimento per tutti i professionisti chiamati a esprimersi sulla vulnerabilità sismica di edifici in muratura tipici dei borghi storici arroccati.
Lo sviluppo parallelo di una analisi di tipo visivo con quella numerica del comportamento sismico mira a validare metodi di analisi preventiva della risposta che possano dare indicazioni preliminari sulle modalità di analisi di dettaglio. Analisi di dettaglio che, grazie alla collaborazione con altre discipline, cercheranno di modellare al meglio le murature ivi presenti.
L'aggregato che si andrà ad analizzare ha aspetti peculiari non tutti già trattati in letteratura e questo costituirà un approfondimento innovativo della materia.
Gli articoli scientifici citati in precedenza mostrano come il tema sia di interesse e le analisi non possono in generale prescindere dalla individuazione di un particolare sito. Interessante sarà però trarre indicazioni di portata più generale che possano essere applicate ad altri siti sia all'interno dello stesso territorio che in altri territori da caratteristiche similari.
La collaborazione con studiosi nel campo del restauro che sarà attivata nel corso della ricerca anche se non esplicitata nel gruppo di lavoro della presente domanda consentirà di mettere a fattor comune conoscenze di diversi settori disciplinari pervenendo ad un avanzamento delle conoscenze rispetto allo stato dell'arte che, seppur piccolo nel tempo previsto di 12 mesi, dovrebbe costituire un tassello per una migliore conservazione del nostro patrimonio edilizio in un territorio a forte pericolosità sismica.