La ricerca, inquadrata nell'ambito disciplinare dell'Icar/17, intende indagare attraverso il reperimento, lo studio e l'elaborazione dei materiali, il patrimonio storico, artistico e culturale del territorio relativo allo Stato dei Presidî toscano. Le specificità architettoniche delle singole componenti, le caratteristiche territoriali dell'area, l'eterogeneità e le peculiarità proprie dei singoli episodi, riteniamo rappresentino punti di riferimento imprescindibili su cui formulare ipotesi, metodologie, protocolli operativi e strategie di intervento utili alla strutturazione di un sistema divulgativo basato sulle Tecnologie per l'Informazione e la Comunicazione (TIC), finalizzato alla sua stessa valorizzazione. Un'organizzazione del lavoro da strutturare in due osmotiche ma distinte fasi; la prima relativa all'acquisizione sul campo dei dati metrico-morfologici e presso le strutture conservatrici della documentazione, ed una seconda fase dedicata all¿elaborazione del sistema divulgativo. Lo Stato dei Presidî nacque nel 1557 quasi al termine della lunga serie di conflitti tra Spagna e Francia. L'enclave, istituita da Filippo II come protettorato della Corona di Spagna, nel 1708 divenne possedimento austriaco; nel 1733 passò in potere di Carlo di Borbone e rimase unito a questa corona fino al 1801 quando cadde in potere dei francesi. Diffuso su diverse aree costiere sia insulari che peninsulari per circa 300 kmq complessivi, oggi ricadenti nelle provincie di Livorno e Grosseto, lo Stato dei Presidî rappresentava un'entità territoriale di rilevante importanza strategico-militare in quanto tramite i sistemi fortilizi garantiva il controllo spagnolo dell'area peninsulare del centro Italia, oltre a quello sui traffici marittimi, economici e militari del medio ed alto Tirreno. Dal XVI a tutto il XVIII secolo nell'area si susseguirono sia lavori di ammodernamento che di nuova realizzazione delle infrastrutture utili sia al controllo che alle comunicazioni, che alla difesa.