Questo progetto ha lo scopo di indagare sperimentalmente le rappresentazioni interne e la percezione che i francofoni adulti di Svizzera, Costa d¿Avorio e Québec hanno della liaison e della sua variazione attraverso un test di accettabilità fonologica. Alla luce delle recenti acquisizioni in linguistica e psicolinguistica, che hanno confermato empiricamente l¿eterogeneità del fenomeno, lo studio si propone di raccogliere e analizzare un corpus orale di giudizi qualitativi espliciti espressi da nativi di tre francofonie (N=75) allo scopo di osservare e misurare la loro coscienza epilinguistica e metalinguistica rispetto alla liaison. In particolare, la ricerca mira a: verificare se esiste uno scarto tra i dati quantitativi attestati dal progetto Phonologie du français contemporain (Durand, Laks&Lyche 2009), rivelatori degli usi linguistici dei parlanti, e i loro giudizi qualitativi; proporre un nuovo strumento di misurazione della coscienza metafonologica dei parlanti ordinari adulti su un fenomeno complesso del francese orale; comparare la coscienza metafonologica che i parlanti hanno rispetto alla liaison e quella che hanno rispetto ad altri fenomeni unicamente fonologici; osservare in che misura la percezione della liaison può variare in base alle diverse francofonie oggetto di studio. I risultati ottenuti saranno successivamente comparati con i dati offerti dai recenti test di accettabilità svolti in Francia (Floquet e Laks 2017; Celata, De Flaviis e Floquet, in stampa) che sembrano confermare sia l¿ipotesi di un divario tra le produzioni reali dei parlanti e le loro rappresentazioni interne, sia un livello metafonologico piuttosto basso.
L¿indagine nasce dall¿esigenza di colmare due lacune negli studi contemporanei incentrati sulla percezione del fenomeno: (1) la presenza di un corpus di intuizioni basato sui giudizi soggettivi espliciti e coscienti da parte di nativi adulti; (2) la presenza di una metodologia sperimentale ibrida ¿ qualitativa e quantitativa ¿ di duplice interesse scientifico (linguistico e cognitivo). Inoltre, l¿interesse di tale studio riguarda non solo la percezione della liaison e della sua variabilità in tre paesi di lingua ufficiale ma anche la messa a punto di un protocollo sperimentale innovativo e riproducibile, volto ad una misurazione più precisa e completa della coscienza metafonologica dei parlanti rispetto a fatti linguistici complessi.
Le migliorie apportate alla metodologia dei test precedenti ai quali la ricerca si ispira, così come l¿ampiezza del corpus, mirano a garantire la sistematicità del protocollo e una maggiore scientificità del metodo di analisi quantitativa delle risposte. La procedura sperimentale è stata quindi perfezionata tanto nella fase di somministrazione, quanto in quella di analisi e trattamento dei dati: sono stati introdotti maggiori distrattori a varie altezze del testo per garantire la spontaneità dei giudizi; si è proceduto alla sistematizzazione delle domande del test che, assumendo la forma di un¿intervista, necessita di livelli di analisi standard misurabili oggettivamente in fase di attribuzione dei punteggi; si è provveduto all¿aumento del numero delle domande, in modo da interrogare il partecipante in modo più esplicito e secondo vari livelli di analisi (giudizio soggettivo rispetto alla propria idea di francese, rispetto alle proprie abitudini linguistiche, rispetto alle proprie esperienze e agli usi del mondo esterno, rispetto alla norma).
Infine, l¿innovatività della ricerca riposa sul suo approccio fortemente empirico, sperimentale e interdisciplinare. Il duplice metodo sul quale si basa (qualitativo, indiretto, basato sulle intuizioni in tempo reale, e quantitativo, misurabile, dato da corpus e statistiche) aspira non soltanto a prospettare un quadro teorico-sperimentale utile all¿avanzamento delle conoscenze sul fenomeno, ma anche ad offrire piste di riflessioni del tutto nuove nell¿epistemologia e nella metodologia del lavoro del linguista ricercatore. Assumendo come oggetto di studio le intuizioni e le riflessioni meta dei parlanti ordinari - e non quelle dei linguisti - la ricerca intende porsi in linea di continuità, seppur parzialmente, con gli approcci dell¿etnografia (Romitelli 2005), della dialettologia percettiva (Iannaccaro 2002) e della folk linguistics (Preston 1989; Paveau 2006; Achard-Bayle&Paveau 2010; Beacco 2001; Stegu 2008; Visser 2018), fautori dell¿osservazione linguistica sul campo e della legittimità di metodi qualitativi nel dominio delle scienze del linguaggio. Dimostrare la diversità delle rappresentazioni e percezioni della liaison e lo scarto tra le produzioni effettive e le rappresentazioni interne degli stessi parlanti potrebbe provare ulteriormente l¿eterogeneità del fenomeno già descritta dal progetto PFC, ovvero la sua natura non unicamente fonologica (Laks 2018). I risultati attesi potranno costituire una fonte di interesse non soltanto per il linguista ma anche per lo psicolinguista interessato ai processi cognitivi messi in atto nella percezione del fenomeno.