Anno: 
2018
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1224078
Abstract: 

Il presente lavoro di ricerca si pone l'obiettivo di definire risorse, caratteri, valori e potenzialità del Rione Esquilino di Roma come premessa necessaria all'avvio di un processo di rigenerazione dell'intero settore urbano della città. Quest'area così centrale e cruciale nella struttura urbana di Roma è oggi indagata per metterne in evidenza fattori di degrado e problemi più che risorse, tanto da venire considerata una "periferia interna" al centro storico. La presente domanda di ricerca tenta invece di ribaltare lo sguardo sul Rione: a partire dalla ricostruzione della vicenda urbana si riconosceranno dunque le qualità dello spazio urbano e le potenzialità della struttura spaziale e morfologica di questo importante brano di città.
Attraverso un processo di acquisizione dei dati relativi agli aspetti fisico-morfologici, architettonici e antropici del Rione, il lavoro di ricerca mirerà a raggiungere una quanto più possibile completa conoscenza di bisogni, opportunità, rischi ed energie attive nel quartiere con lo scopo di sistematizzare le esperienze passate, i progetti in atto e in divenire.
Sul piano metodologico, una volta raggiunte la conoscenza e la consapevolezza degli obiettivi e delle priorità, si mirerà a definire strategie da intraprendere e linee guida progettuali per Ia riqualificazione dello spazio pubblico e la rigenerazione urbana.
Trattandosi dell'ipotesi di intervento su un comparto urbano omogeneo, di alta qualità architettonica, ricco di episodi monumentali e archeologici, si prevede che Ia trasformazione debba essere prevalentemente incentrata sugli spazi interstiziali, sui margini delle infrastrutture che attraversano il quartiere, sul ripensamento della mobilità, dello spazio aperto e della qualità dei fronti e delle attività che affacciano sulla quota urbana.

ERC: 
SH5_8
PE8_11
SH3_14
Innovatività: 

Il Rione Esquilino costituisce la porzione più recente del tessuto urbano del centro storico di Roma, realizzata dal Regno Sabaudo come primo intervento post-unitario insieme al quartiere operaio di Testaccio. Questi interventi avrebbero contribuito a "saturare" le aree non ancora abitate (non più abitate da un migliaio di anni, in realtà) all'interno alle mura Aureliane. Quando Roma divenne Capitale d'Italia contava circa 200.000 abitanti, una città piuttosto piccola rispetto al suo antico splendore. L'Esquilino è dunque uno dei pochi pezzi della città moderna pensato come sistema integrato alla città, e strutturante dell'intera figura urbana. Prima dell'avvio di quell'espansione estensivo-speculativa che caratterizzerà, dagli anni '20 del Novecento in poi, la crescita urbana della città. Nell'idea dei Piemontesi la costruzione dell'Esquilino rappresentava lo spostamento del baricentro urbano verso la stazione e verso est, e la realizzazione di un tessuto urbano di case, edifici pubblici, produttivi e culturali adeguato ad una capitale Europea. L'area dell'Esquilino è oggi fortemente caratterizzata dalla presenza della stazione Termini. Il rione mantiene la sua prevalente funzione residenziale - ancora a carattere popolare e solo in minima parte "gentrificata" - che si integra ad attività ricettive e commerciali indotte dal nodo ferroviario, che a Roma è anche il principale nodo del trasporto urbano, vista la presenza della metropolitana, gli attestamenti di capolinea di numerose linee di autobus e tram, la presenza dei principali collegamenti con i due aeroporti. Per la sua adiacenza alla Stazione e per la presenza di due delle quattro grandi basiliche romane, l'Esquilino costituisce anche uno dei luoghi privilegiati, perlomeno sul piano del transito, del turismo. Nonostante questo evidente e "potenziale" ruolo di motore trainante della rigenerazione urbana della città, sull'Esquilino (fino a prova contraria) non si sono focalizzati negli ultimi decenni rilevanti studi e ricerche - perlomeno non organici e generali - che ne definiscano opportunità e potenzialità, valori e risorse, possibilità di trasformazione e rigenerazione. Parallelamente emergono da un lato un'enorme quantità di associazioni, comitati, collettivi che "dal basso" rafforzano l'identità e la riattivazione di sopiti impulsi alla socialità, all'integrazione e al vivere comune; dall'altro - in maniera del tutto autonoma e non integrata al quartiere - negli ultimi anni si sono susseguiti numerosi interventi di trasformazione "top down", come la piastra-parcheggio sui binari di Termini, il Concorso Internazionale per la riqualificazione dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, il Mercato Centrale, il nuovo Edificio dell'EMPAM, il nuovo museo di Palazzo Merulana, ecc.

Oggetto della Ricerca sarà lo spazio urbano, la relazione tra "le cose", prima che la consistenza fisica degli oggetti architettonici, nel tentativo di valorizzare uno dei pochi esperimenti di quartiere multiculturale della città, ma anche nel cercare di salvaguardare uno degli ultimi spazi di "vita urbana" rimasto nel centro storico di Roma, dopo che l'abitare è stato quasi completamente espulso da questa parte della città e sostituito con il commercio e la musealizzazione "a misura di turista".
Il lavoro si inserisce nel solco di esperienze già coordinate dal proponente (Ricerche di Ateneo, PRIN, Accordi Culturali) e concluse con pubblicazioni (in particolare il già citato volume "Quattro quartieri", Quodlibet 2017), e in esperienze di Ricerca in corso quali la ricerca "Feelings and the city. Affective spaces in changing urban contexts", coordinata dal Prof. Stefano Catucci e finanziata nel 2017.
La ricerca in maniera sperimentale tenterà allora di utilizzare, accanto a strumenti e metodi "più ortodossi" e disciplinari, modalità di rappresentazione e prefigurazione progettuali più innovativi, nel tentativo di evidenziare le ripercussioni che la sfera immateriale dello spazio vissuto ha e produce sullo spazio fisico.
In questo senso uno dei primi casi-studio sarà la via Giolitti, come detto asse portante del rione e al tempo stesso luogo oggi di massimo degrado e abbandono.

Codice Bando: 
1224078

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