Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1672726
Anno: 
2019
Abstract: 

In anni recenti la classica visione del cervelletto come coinvolto principalmente nella pianificazione e coordinazione del movimento è stata ampiamente messa in discussione. L¿identificazione di circuiti neurali tra cervelletto e aree sottocorticali e della corteccia cerebrale deputate al controllo di funzioni di ordine superiore ha consentito di estendere il suo contributo ai domini cognitivo ed affettivo.Ciò ha predisposto a indagarne il ruolo in ambiti correlati, tra cui quello della cognizione sociale, ossia la capacità di interpretare stimoli sociali al fine di comprendere intenzioni e stati mentali ed emotivi propri e altrui. Progressi su tale tema derivano da studi su pazienti con patologie cerebellari in cui sono state riscontrate difficoltà socio-cognitive e comportamenti tipici dello spettro dell'autismo, e da studi su pazienti con patologie psichiatriche o del neurosviluppo in cui sono state individuate alterazioni cerebellari. Molta attenzione è stata posta sul ruolo del cervelletto nell'eziologia dei disturbi dello spettro autistico, trattandosi di disturbi eterogenei la cui patogenesi è ancora poco chiara. Lo stato dell¿arte su tale argomento non è tuttavia sufficiente a chiarire quali componenti della cognizione sociale siano specificamente alterate in seguito a danno cerebellare. Inoltre, poichè studi che confrontino le prestazioni della cognizione sociale in diverse patologie con alterazioni cerebellari non sono presenti in letteratura, l¿obiettivo di tale studio sarà delineare in modo dettagliato i profili della cognizione sociale in soggetti con disturbi dello spettro dell¿autismo e in soggetti affetti da patologia cerebellare degenerativa. Una batteria dettagliata di test sarà utilizzata per indagare la capacità di riconoscere emozioni, credenze e intenzioni di protagonisti di brevi storie o sulla base dell¿attribuzione dello stato mentale suggerito dallo sguardo, confrontandole con quelle di un gruppo di controllo costituito da soggetti sani.

ERC: 
SH4_4
LS5_8
LS5_5
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2109021
Innovatività: 

Nonostante i dati riportati in letteratura consentano, da un lato, di ipotizzare un ruolo del cervelletto nei disturbi di mentalizzazione osservati nei pazienti con Disturbo dello spettro dell'autismo e, dall'altro, puntano ad un quadro comportamentale e affettivo parzialmente analogo nei pazienti affetti da patologia cerebellare degenerativa, uno studio in cui componenti specifiche della cognizione sociale siano state confrontate nelle due patologie non è ancora mai stato condotto. Per tale motivo, nel presente studio verranno paragonati i profili della cognizione sociale in tali popolazioni patologiche, tenendo altresì in considerazione lo stato dell'arte sui substrati anatomici che le caratterizzano. La complessità dell'elaborazione delle informazioni alla base del comportamento sociale permette di vagliare l'ipotesi che l'alterazione comportamentale riportata sia nei pazienti cerebellari che nei pazienti autistici possa essere la conseguenza di un'alterazione della complessa rete neuronale in cui il cervelletto prende parte. Una compromissione delle connessioni cerebello-corticali, a cui seguirebbe un'alterazione dell'attività modulatoria o di ottimizzazione esercitata dal cervelletto sulle aree di proiezione corticali, potrebbe causare un'alterata cognizione e interpretazione degli stimoli sociali, con conseguente difficoltà interattiva e ridotta qualità della vita. Confrontare in maniera sistematica e dettagliata i profili della cognizione sociale in condizioni patologiche eterogenee e la possibilità di riscontrarne somiglianze e differenze consentirebbe di non sottostimare l'impatto delle problematicità affettive e relazionali emergenti in seguito a danno cerebellare in pazienti con patologia cerebellare neurodegenerativa, e di attuare quindi protocolli di intervento specifici. Lo studio parallelo di patologie in cui le compromissioni del comportamento sociale sono ormai note e di popolazioni cliniche in cui sono presenti anomalie strutturali e funzionali tra cervelletto e aree riconosciute come coinvolte nel processamento dell'informazione affettivo-sociale, favorirebbe l'implementazione di approcci empirici e protocolli di intervento integrati e condivisi in ambito sia clinico che sperimentale. A partire dalla caratterizzazione comportamentale delle due diverse condizioni patologiche, sarà possibile attuare protocolli di ricerca integrati con l'impiego di tecniche di neuroimmagine e di metodiche non invasive di neuro-modulazione, al fine di giungere a una maggiore comprensione della patogenesi dei disturbi dello spettro autistico e delle potenzialità del cervelletto come bersaglio per la messa a punto di nuovi protocolli terapeutici. Inoltre, una più approfondita e dettagliata conoscenza del ruolo cerebellare nell'elaborazione di informazioni di tipo affettivo e sociale potrebbe portare a una maggiore comprensione del contributo di tale struttura anche in patologie psichiatriche e neurologiche che presentano deficit strutturali e funzionali a livello cerebellare e alterazioni comportamentali nell'ambito della cognizione sociale (i.e. schizofrenia, disturbi dell'umore, malattia di Alzheimer).

Codice Bando: 
1672726

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