Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2138256
Anno: 
2020
Abstract: 

La transizione dalla scuola secondaria superiore all'università rappresenta un passaggio complesso per gli studenti e per le studentesse, che si ritrovano a confrontarsi con un contesto e una varietà di richieste spesso molto diverse rispetto alla precedente esperienza scolastica. Ci si misura con un nuovo metodo di studio, una diversa organizzazione di tempi e di spazi, l'esigenza di sviluppare una autonoma abilità di pianificazione, la necessità di accrescere il senso di responsabilità, di autoregolazione e di autocontrollo (De Beni, Moè, Rizzato, 2003; Cantwell, Scevak,
Nel contesto internazionale e nazionale studi e ricerche evidenziano quanto il momento più delicato per la questione dispersione riguardi il periodo di transizione tra scuola secondaria e università (Burgalassi et alii, 2016; Moretti, Burgalassi, Giuliani, 2017; Zago, Giraldi, Clerici, 2014Fasanella, Benvenuto, Salerni, 2010; Anvur, 2016) e, dunque, proprio .
Per supportare il processo di passaggio dalla scuola all'università gli atenei diversi programmi, alcuni di questi sfruttano strategie di accompagnamento e di assistenza basate sulla relazione tra pari come il peer tutoring (La Rocca, 2012; Da Re, 2012; Gemma et alii, 2010), o il peer mentoring (Felice, 2005) efficace sia per i mentori (Falchikov, 2001; Bonin, 2013; Beltman, Schaeben, 2012; Heirdsfield et alii, 2008) sia per i mentee (Colvin & Ashman, 2010; Hall & Halperin, 2006).
Il progetto ha l'obiettivo di offrire uno spunto di riflessione sulla strategia didattica del peer mentoring in contesto universitario, con un focus specifico sugli aspetti relativi ai processi di contrasto della dispersione universitaria, della valutazione e autovalutazione che tale strategia implica. Per raggiungere tale obiettivo sarà indagata la consolidata esperienza di mentoring per matricolenei CdS pedagogici di Sapienza, valutando l'impatto di tale azione sugli attori coinvolti (matricole, mentori, docenti).

ERC: 
SH3_11
SH3_3
SH3_4
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2706708
sb_cp_is_2846221
Innovatività: 

Gli aspetti che caratterizzano le relazioni peer sono largamente studiati (Colvin & Ashman, 2010, MacCallum& Beltman, 2003) enfatizzando l'importanza della reciprocità della relazione (Haggard, Dougherty, Turban and Wilbanks 2011) e i vantaggi degli approcci di peer mentoring in contesti di istruzione terziaria, che risultano per molti versi acquisiti e riconosciuti in termini organizzativi e di effetto positivo sui percorsi di studio. Il mentoring, infatti, risulta essere una buona strategia in termini di costi e di numeri, data l'ampiezza del bacino di potenziali mentori e offre buone probabilità che, grazie alla condivisione di una prospettiva comune i mentee seguano i consigli e le indicazioni dei mentori (Collier 2017).
A fronte di un ampio e documentato interesse, e pur nel riconoscimento della dimensione di reciprocità e del fatto che la relazione ha un effetto di incoraggiamento alla crescita personale dei mentori (Falchikov, 2001; Kram, 1985), pochi studi hanno focalizzato l'attenzione in modo esclusivo su tale figura. Uno di questi, una vasta ricerca triennale che ha coinvolto più di 850 mentori coinvolti nei mentoring programs della Curtin University (Perth, Australia), I dati hanno comunque evidenziato, in termini di vantaggi percepiti, una crescita nelle dimensioni altruistica, cognitiva e personale, dimostrando l'esistenza di risultati positivi multipli per i mentori coinvolti nel processo (Beltman & Schaeben 2012). Rispetto al tema della valutazione nel contesto accademico, inoltre, gli studi disponibili presentano dati sugli effetti della relazione di peer mentoring sulle prestazioni degli studenti, in particolare dei mentee (Hall& Jaugietis, 2010).
Nell'ambito del progetto si intende prendere in considerazione la declinazione di peer mentoring che vede la figura del mentore nel suo ruolo di facilitatore e di soggetto in crescita (personale e intellettuale). In tal senso è del tutto secondario l¿aspetto di counseling che, pure, in molte esperienze è valorizzato.
Il contesto delle esercitazioni di ricerca - oggetto di analisi all'interno del progetto - rappresenta un interessante e peculiare caso di studio e una fonte di riflessione su questa tematica relativamente poco indagata. Si tratta, infatti, di un'attività che non prevede voto, ma conseguimento di cfu sia per i mentori sia per i mentee a fronte della partecipazione attiva ad attività di ricerca riconoscibile nella costruzione degli strumenti e nella redazione di un testo scientifico. In questo senso la ricerca presenta elementi innovativi, in particolare nell'analisi degli effetti dell'attività su tutti gli attori coinvolti.

Codice Bando: 
2138256

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