realtà aumentata

Dimensioni, scale e rappresentazioni: un'eterna ghirlanda brillante. Dal 3D al 2D e ritorno

Ragionamenti spaziali e dimensionali applicati allo studio delle tarsie a soggetto urbano. Il lavoro si interroga sul messaggio trasmesso da queste opere lignee sia quando sono state concepite dall'immaginazione dell’autore o come frutto dell’osservazione di veri scorci urbani è possibile analizzare l’immagine bidimensionale dello spazio rappresentato e trasporlo nello spazio virtuale del modello tridimensionale.

Analisi di opere non realizzate. Rinascita virtuale di una architettura di Pier Luigi Nervi

Il contributo è incentrato sul progetto per la “Casa Girevole” di Pier Luigi Nervi del 1934. Un edificio mai realizzato che appartiene al novero delle sue architetture meno note, presenta soluzioni formali, strutturali, distributive ed impiantistiche originali riprese ed affinate in tempi successivi soprattutto in alcune sue realizzazioni romane. Tra i portati dell’analisi condotta attraverso i disegni della prima ipotesi e della successiva variante, proponiamo la realizzazione di un modello digitale fruibile anche dal punto di vista cinematico mediante AR.

Rappresentazione multimediale e interattiva per i ponti romani

Si ipotizza un’applicazione di ICT su uno dei ponti romani ancora oggi presenti, anche se con una sola arcata, a Roma: Ponte Emilio o Ponte “Rotto”. L’ipotesi è quella di
consentire la visualizzazione del ponte e delle sue trasformazioni nel tempo attraverso una APP per “portable devices” (smartphone e tablet) di proprietà dei visitatori/turisti/studiosi/curiosi. Le possibilità offerte dalla Virtual e Augmented Reality permettono di visualizzare sull’oggetto inquadrato dalla fotocamera del “device” ipotesi ricostruttive statiche e dinamiche.

Archivi dello Spettacolo attraverso la realtà aumentata

La realtà aumentata (dall’inglese augmented reality, AR) è tra le ultime tecnologie che la rivoluzione digitale ha portato all’attenzione di professionisti, addetti ai lavori, studiosi, utenti della rete e possessori “avidi” di nuovi dispositivi mobili. L’autrice del volume ne ha sperimentato l’utilizzo per gli archivi delle Performing Arts, testando dipositivi, tecniche e soluzioni, al fine dell’organizzazione e della comunicazione

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