Dispersione connettiva
Nell’ossimoro un vantaggio. La “dispersione”, da deriva insediativa, diviene strategia progettuale che coglie, nel disordine di un’urbanistica indulgente, la forza legante derivabile dall’applicazione del criterio al manufatto architettonico: programmi edilizi frastagliati per meglio introdursi, divisi in “momenti”, capillari, interstiziali. Passaggio di consegne: la “città diffusa” porge il testimone. È il programma edilizio in sé a smembrarsi, in reintegrazione di contesti “polverizzati”, o nel recupero di preesistenze in abbandono.