LA FOTOMODELLAZIONE IN AMBITO ARCHEOLOGICO. Potenzialità, limiti e prospettive
Nel 1826 Joseph Nicéphore Niépce, dopo una attesa di otto ore di esposizione, ottenne la prima immagine con una macchina fotografica. Da allora, grazie agli incredibili sviluppi in ambito meccanico, ottico, geometrico, matematico, informatico, le fotocamere sono divenute uno strumento essenziale per gli studiosi dell’architettura e della archeologia, garantendo la possibilità di memorizzare su un supporto fisico una versione semplificata ma attendibile delle informazioni visibili all’occhio umano.