fotomodellazione

LA FOTOMODELLAZIONE IN AMBITO ARCHEOLOGICO. Potenzialità, limiti e prospettive

Nel 1826 Joseph Nicéphore Niépce, dopo una attesa di otto ore di esposizione, ottenne la prima immagine con una macchina fotografica. Da allora, grazie agli incredibili sviluppi in ambito meccanico, ottico, geometrico, matematico, informatico, le fotocamere sono divenute uno strumento essenziale per gli studiosi dell’architettura e della archeologia, garantendo la possibilità di memorizzare su un supporto fisico una versione semplificata ma attendibile delle informazioni visibili all’occhio umano.

Il disegno degli spazi urbani nell'opera di Paul Marie Letarouilly. L'antico porto di Ripetta lungo il Tevere

Sulla base di vaste campagne di rilevamento Letarouilly elabora una ricca produzione grafica volta ad indagare il repertorio monumentale rinascimentale di Roma volgendo la sua attenzione anche al disegno di scene urbane, in cui con l’ausilio di tecniche allora innovative, come la camera chiara, indaga e documenta sistemi compositivi urbani. Attraverso il confronto tra il rilievo storico dell’architetto francese e la rappresentazione digitale il contributo si propone di rappresentare le trasformazioni dell’area dove un tempo sorgeva il porto di Ripetta.

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