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Precedenti ricerche hanno dimostrato che le caratteristiche stereotipiche del leader di successo vengono percepite congruenti con le caratteristiche stereotipiche mascoline (ad esempio, determinazione, e competenza) e incongruenti con le caratteristiche stereotipiche femminili (ad esempio, compassione, e gentilezza).

Scriveva Max Weber negli anni 1918-1919 che “l’attuale situazione può esattamente definirsi ‘una dittatura fondata sullo sfruttamento della natura sentimentale delle masse’” (Weber 1919, trad. it.: 89). Il pericolo della democrazia di massa risiedeva, infatti, per l’autore, “nella possibilità di una forte prevalenza di elementi emotivi nella politica”, essendo la massa “sempre esposta agli influssi puramente emozionali e irrazionali del momento” (Weber 1918, trad. it.: 117).

Grounded in the framework of the gay glass ceiling, the current research investigated the effect of gay men’s internalized sexual stigma (ISS) on both the perceived effectiveness of other gay men’s leadership and on their self‐perceived leadership effectiveness and their intention to apply to a leadership position. In three studies (N = 402), we manipulated either the leader’s sexual orientation (SO) (study 1), or his adherence to traditional gender roles (TGR) (study 2), or participants’ fictitious masculinity score (study 3).

Previous research has shown that the stereotypical characteristics of successful leaders are perceived to be congruent with the stereotypical masculine characteristics and incongruent with the characteristics stereotypically associated with women. The lack of congruency between stereotypical feminine characteristics and the stereotypical characteristics of a successful leader is considered to be one of the main causes of prejudice against women, who often face obstacles in achieving leadership positions.

I cambiamenti socio-economici e tecnologici che già da tempo stavano interessando le organizzazioni hanno subito una drammatica accelerazione a causa dell’attuale emergenza sanitaria. Proprio in risposta alle necessità di distanziamento interpersonale dettate dalla gestione dell’emergenza, un numero ingente di lavoratori è passato da una modalità di lavoro tradizionale alla sperimentazione delle cosiddette “new ways of working”, che nel contesto italiano trovano espressione soprattutto nello smart working o (lavoro agile), e del lavoro di gruppo in team virtuali.