Tra prossimità e distanza: l’efficacia della leadership in un contesto “agile e digitalizzato”
I cambiamenti socio-economici e tecnologici che già da tempo stavano interessando le organizzazioni hanno subito una drammatica accelerazione a causa dell’attuale emergenza sanitaria. Proprio in risposta alle necessità di distanziamento interpersonale dettate dalla gestione dell’emergenza, un numero ingente di lavoratori è passato da una modalità di lavoro tradizionale alla sperimentazione delle cosiddette “new ways of working”, che nel contesto italiano trovano espressione soprattutto nello smart working o (lavoro agile), e del lavoro di gruppo in team virtuali.
Ci si interroga allora sulla validità e trasferibilità dei principi che hanno guidato finora la ricerca e l’intervento sulla leadership nei contesti “tradizionali”, fatti di interazioni dirette e di prossimità, all’attuale contesto organizzativo, in cui il leader si ritrova ad assolvere la propria funzione di gestione dei collaboratori da remoto e attraverso interazioni mediate dagli strumenti tecnologici.
Questo contributo si propone dapprima di descrivere le più recenti prospettive sulla leadership avanzate dalla letteratura scientifica e contestualizzarne i principi nell’attuale scenario organizzativo. Verrà, poi, presentato uno studio empirico condotto su un campione di 642 smart worker italiani di una grande azienda di telecomunicazioni italiana prima dell’attuale emergenza sanitaria, volto ad indagare le determinanti personali e di contesto della percezione di efficacia dello smart working, ponendo particolare enfasi sullo stile di leadership adottato dal capo. Vengono infine discusse le implicazioni pratiche dello studio.