Balcani

Nuovi accordi e “piccola Schengen”. Reale cooperazione regionale o solite interdipendenze?

Nell’autunno del 2020 si è aperta all’interno della Jugosfera una stagione segnata da un’attesa rifioritura della cooperazione regionale confermata dalla stipula di importanti e significativi accordi. A fare da cornice a questo nuovo quadro, apparentemente più armonioso, è il progetto della cosiddetta Piccola Schengen già in discussione in quasi tutti gli ordinamenti in esame dal 2017.

Il Covid-19 nei Balcani acuisce le crisi e i conflitti interni

L’emergenza sanitaria derivata dalla diffusione del Covid-19 ha cronologicamente spaccato a metà il primo quadrimestre del 2020. Le autorità degli Stati in esame – Bosnia-Erzegovina, Croazia, Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia e Slovenia – hanno infatti iniziato a rispondere alla diffusione del virus sostanzialmente solo a seguito della dichiarazione della pandemia da parte dell’OMS dell’11 marzo.

L'Italia tra la guerra e la pace: il problema dell'intervento italiano nella Prima Guerra Mondiale e le conseguenze negli assetti adriatici e balcanici

La partecipazione dell’Italia alla Grande Guerra, con il suo corollario di aspirazioni egemoniche sui popoli dell’area adriatica e balcanica, ebbe indubbiamente delle notevoli conseguenze nella determinazione dei nuovi assetti nazionali, politici e territoriali, di quella parte d’Europa, oltre che nelle trasformazioni interne alla politica e alla società italiane.

I Balcani del postbipolarismo

Il mondo che salutava la caduta del Muro di Berlino nel 1989 e la fine della Guerra fredda sembrava pacificato dalle guerre e dai conflitti. Tuttavia, in pochi anni, la frammentazione dell’ordine bipolare presentò un quadro ben diverso, dove risaltava la tragedia dei Balcani. Questa regione rappresenta, ancora oggi, il paradigma di tutte le angosce che hanno caratterizzato il XX secolo, fornendo a tutti un monito: nessuna ‘conquista di civiltà’ può essere considerata definitiva.

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