Bologna

La «Viola nel Borgo di S. Marino» a Bologna. Osservazioni su una “delizia” d’età bentivolesca

The so-called Palazzina della Viola was built by Giovanni or his son Annibale Bentivoglio in a suburban area of Bologna, near the walls, probably during the last decennio of Quattrocento. In 1507, after Bentivoglios’ flight from Bologna, the Viola was expropriated and passed to the Camera Apostolica. In 1540 Cardinal Bonifacio Ferrero bought and transformed the small building to make of it a Collegio for foreign students. Today the Palazzina della Viola is part of the University of Bologna.

Un disegno inedito di Pellegrino Tibaldi per un altare bolognese

Un disegno appartenuto a mons. Luigi Breventani (1847-1906), illustre erudito bolognese, studioso della storia della sua città natale e dei suoi monumenti, soprattutto d’epoca medievale, si conserva tra le carte appartenute all'architetto bolognese Pietro Fiorini (1539-1629), oggi conservate nell’Archivio Arcivescovile di Bologna. Si tratta di un progetto d'altare inedito, di altissima qualità grafica, di cui si ignorano il committente, l'autore e la destinazione.

Le “delizie” dei Bentivoglio a Bologna: la Viola e il casino di Annibale

I Bentivoglio possedevano due residenze di piacere all’interno delle mura di Bologna: la palazzina della Viola e il casino di Annibale. La prima, di piccole dimensioni e circondata da giardini, fu costruita probabilmente durante l’ultimo decennio del Quattrocento, in una zona periferica della città, entro la terza cerchia di mura. Dopo vari passaggi di proprietà, nel XIX secolo la palazzina della Viola fu assegnata all’Università di Bologna, che ancora la possiede.

Presentazione

Il particolare tema del cortile dipinto bolognese rappresenta una sorta di nicchia specialistica del più ampio genere quadraturista. Come testimoniano molti ambienti della Roma antica e i ritrovamenti in area vesuviana, gli sfon-dati illusori a scala parietale decorano gli ambienti interni delle abitazioni fin da tempi molto lontani, dilatandone la spazialità in maniera forse non sempre geometricamente controllata, ma innegabilmente consapevole.

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma