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Dopo aver illustrato sinteticamente le materie che confluiscono nel regime generale dell’obbligazione, il contributo delinea l’ambito applicativo e il senso di una disciplina autonoma del rapporto obbligatorio come strumento indispensabile per un’utile sistematica del diritto privato, volgendo infine lo sguardo ad altri codici contemporanei

Il saggio affronta il problema della disciplina applicabile ad alcune nuove forme di garanzia e della loro congruenza e compatibilità  con l'ordinamento italo-europeo. Si rifugge da astratte qualificazioni e sussunzioni, foriere di forzature e incapaci di cogliere le peculiarità  funzionali e strutturali dei singoli atti di autonomia. Si evitano, altresi, talune generalizzanti contrapposizioni, spesso riscontrabili in letteratura, tra la causa come "funzione economico-sociale" e la causa come "funzione economico-individuale".

Esame della concezione platonica della realtà e del tutto per verificare l'ipotesi che, nei dialoghi, emerga una prospettiva metafisica, che faccia cioè riferimento a una gerarchia ontologica su più livelli, i più elevati e fondamentali dei quali si collocano al di là del mondo fisico, dunque in un ambito metafisico.

Con il termine «socialità» della causa, il Maestro sembra volere intende-re la garanzia di un controllo di liceità e di meritevolezza, autonomi tra lo-ro, non soltanto sul piano economico individuale ma anche su quello gene-rale e sociale, «al fine di assicurare una eventuale eterointegrazione o con-formazione dell’atto».