confini

Recensione a "L'invenzione del globo" di Matteo Vegetti

In questo testo recensisco il saggio intitolato "L'invenzione del globo" del filosofo Matteo Vegetti, pubblicato nel 2017 dalla casa editrice Einaudi. L'idea che Vegetti propone e sviluppa in questo saggio è che per comprendere il processo di globalizzazione contemporaneo occorre analizzare genealogicamente la "rivoluzione spaziale aerea", avviatasi all'incirca un secolo fa e oggi ancora in corso.

La concretezza dell’immaginario e i poteri della carta geografica

La rappresentazione cartografica ha negli ultimi anni attratto attenzioni crescenti e diversificate che vanno inquadrate nel rinnovato interesse che le scienze sociali hanno rivolto alla spazialità e alla visualità. I geografi sono stati, ovviamente, tra i protagonisti di questa profonda operazione di revisione epistemologica. Nel ripensarne i fondamenti sono stati guidati, in particolare, dalla felice collocazione della carta all’incrocio strategico tra il piano della realtà geografica e quello dell’immaginario spaziale.

Confini sensibili. TStudio, Opere e Progetti 2010/2018

Il saggio analizza i progetti elaborati dal T-Studio durante l’ultimo decennio, con particolare riferimento agli interventi relativi ai temi dei confini sensibili, del recupero e della riqualificazione, trattati con approccio interdisciplinare. Tali temi sono articolati secondo diverse declinazioni, individuate dalle seguenti parole chiave: memoria e innovazione, linee d’acqua, macchina dell’abitare, geografie urbane e intersezioni.

Dei tanti e diversi confini dell’amministrazione coloniale italiana

I confini hanno un ruolo cruciale rispetto alle pratiche del governo coloniale, soprattutto se assunti in modo problematico, non già come muri, linee di demarcazione netta, ma visti nel loro duplice lato che escludono e includono. È lo stesso concetto di confine a permettere di addentrarsi nelle maglie dell’amministrazione coloniale, cogliendone scarti, contraddizioni e ambivalenze.

Introduzione - Per un futuro della pratica

Questo libro nasce dall’esigenza di tornare a indagare alcuni concetti e categorie che si sono posti al centro della riflessione teorica dei movimenti su scala europea e globale. Vengono qui raccolti alcuni contributi elaborati all’interno di un percorso di ricerca che, nel primo semestre del 2015, ha federato differenti istituzioni della città di Roma. Di quel percorso, questo libro è in parte prodotto

Recensione del volume di Marise Cremona e Joanne Scott (ed.), The EU Law Beyond EU Borders. The Extraterritorial Reach of EU Law, Oxford, Oxford University Press, 2019, 234

The EU Law Beyond EU Borders tenta di ricomporre all’interno di un’unica cornice concettuale – The Extraterritorial Reach of EU Law, come recita il suo sottotitolo, o The Global Reach of the EU Law, come si ripete spesso all’interno del libro – un puzzle complesso, cui la scienza giuridica si era sinora applicata soltanto episodicamente.

Il suburbio di Roma: confini e luoghi di culto

The main purpose of the article is to provide an overview of the various places of worship attested in the suburb of Rome and the relative boundaires of this territory over time. Through an integrated approach of the main sources of information (literary, archaeological and epigraphic data) it is possible to observe the existence of a public and private sacred areas, or of unidentified cult activities, that characterize the suburban sacred landscape.

The Meaning of Boundaries. The Making of Romano-Hungarian Frontier after the First World War

L'articolo analizza le diverse interconnessioni che animarono il dibattito sulla definizione dei nuovi confini europei al termine della Grande Guerra. In particolare, basandosi su fonti dell'Archivio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito (Aussme) di Roma, ci si prefigge di sottolineare le problematicità emerse durante la fase di delimitazione sul campo, quando emerse chiaramente la complessità etnica, culturale ed economia di tali territori, complessità che solo parzialmente trovava riscontro nei negoziati e nelle decisioni politiche della Conferenza di Pace di Versailles.

L'evoluzione amministrativa

L’Esquilino costituisce un’unità topografica storicamente definita, le cui
radici affondano nell’exquiliae, termine che nella Roma pre-augustea indicava il territorio
posto al di fuori dell’abitato vero e proprio. Nel corso del tempo, i suoi confini e
la sua riconoscibilità sono variati notevolmente. L’attuale configurazione iniziò a delinearsi
in epoca post-unitaria: il rione Esquilino nacque infatti nel 1874 dal distacco
della parte orientale del rione Monti, e nel 1921, con lo scorporo dell’area di Castro
Pretorio, acquisì i suoi attuali confini.

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