Recensione a "L'invenzione del globo" di Matteo Vegetti
In questo testo recensisco il saggio intitolato "L'invenzione del globo" del filosofo Matteo Vegetti, pubblicato nel 2017 dalla casa editrice Einaudi. L'idea che Vegetti propone e sviluppa in questo saggio è che per comprendere il processo di globalizzazione contemporaneo occorre analizzare genealogicamente la "rivoluzione spaziale aerea", avviatasi all'incirca un secolo fa e oggi ancora in corso. Con "rivoluzione spaziale aerea" Vegetti, rifacendosi esplicitamente alle categorie di Carl Schmitt, intende designare il processo che vide l'aria divenire per la prima volta un campo d'azione per l'essere umano. Tale campo d'azione venne dominato ed egemonizzato dagli Stati Uniti nel secondo dopoguerra: l'emersione di una nuova ragione cartografica e di una nuova coscienza spaziale furono dunque dirette dalla potenza americana. Nella mia recensione ripercorro l'intero itinerario genealogico di Vegetti, soffermandomi in particolare sul capitolo che egli dedica alle diverse reazioni che la concezione spaziale emergente suscitò nel campo filosofico: esse furono a un tempo interpreti e artefici dell'invenzione del globo.