Letture di diritto costituzionale
Insegnare – e appendere – il diritto costituzionale è ormai compito difficile.
Insegnare – e appendere – il diritto costituzionale è ormai compito difficile.
Lo scritto si propone di dimostrare come, nonostante l'uso promiscuo che ne ha fatto la giurisprudenza della Corte costituzionale, il concetto di "princìpi supremi" vada distinto da quello di "controlimiti", il primo riferendosi a limiti che valgono anzitutto nei confronti delle leggi costituzionali e di revisione costituzionale, mentre il secondo si presenta in opposizione ("contro", appunto) alle "limitazioni di sovranità" ex art. 11 Cost. oltre che alle altre ipotesi di efficacia diretta del diritto posto da ordinamenti richiamati da quello nazionale.
Il presente lavora analizza la decisione con cui la Corte di giustizia ha esaminato il rinvio pregiudiziale che la Corte costituzionale aveva proposto con l'ordinanza n. 24 del 2017.
Nello specifico l’analisi si è concentrata sugli elementi da cui desumere la mancanza di un autentico dialogo non solo tra la Corte costituzionale e la Corte di Lussemburgo, ma anche tra gli altri operatori del sistema di tutela multilivello (Corte di Cassazione e, per aspetti diversi, anche il legislatore europeo).
Il presente lavoro analizza l’ordinanza della Corte costituzionale n. 24 del 2017, attraverso cui il giudice costituzionale ha deciso di sottoporre alla Corte di giustizia dell’Unione europea, in via pregiudiziale, le questioni di interpretazione dell’art. 325, paragrafi 1 e 2, del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea nonché della sentenza della Grande Sezione dell’8 settembre 2015 (causa C-105/14, Taricco).
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