filologia romanza

Antônio Vieira e Sor Juana Inés de la Cruz: a polêmica teológica, novos documentos e a fidelidade da tradução espanhola

In questo volume sono riuniti saggi di colleghi di diverse generazioni, con cui Silvano Peloso ha mantenuto un dialogo diretto o indiretto attorno a temi che vanno dalla letteratura popolare – quali i motes di Camões, le maschere di Fernando Pessoa e la poesia galopada dei cantadores de cordel del Nordeste brasiliano – fino ai viaggi marittimi, con il loro corollario di nozioni storiche, geografiche, nautiche e cartografiche.

«Et multiplex erit scientia». Voci dal passato nella complessità della memoria / Vozes do passado na complexidade da memória. Miscellanea di studi in onore di Silvano Peloso

In questo volume sono riuniti saggi di colleghi di diverse gene razioni, con cui Silvano Peloso ha mantenuto un dialogo diretto o indiretto attorno a temi che vanno dalla letteratura popolare – quali i motes di Camões, le maschere di Fernando Pessoa e la poesia galo pada dei cantadores de cordel del Nordeste brasiliano – fino ai viaggi marittimi, con il loro corollario di nozioni storiche, geografiche, nautiche e cartografiche.

I volgarizzamenti toscani del Liber de doctrina dicendi et tacendi. Status quaestionis e prospettive per lo studio della tradizione

La comunicazione verterà sui volgarizzamenti del Liber de doctrina dicendi et tacendi (1245) di Albertano da Brescia. In area italoromanza si possono distinguere due diverse stagioni di versioni vernacolari: la prima, tardoduecentesca, sollecitata dagli ambienti comunali toscani e connessa all’attività politica cittadina; la seconda, che si conclude intorno alla metà del Trecento, rivolta a un pubblico devoto e ispirata a intenti moraleggianti.

Tra finzione e realtà. la conplancha per Roberto d'Angiò, una voce per un re immaginato

Il saggio propone una nuova lettura della conplancha in morte di Roberto d’Angiò (†1343), trascritta nel secondo quaderno del ms. Paris, BnF, fr. 1049, codice miscellaneo membranaceo del secondo quarto del secolo XIV. La linea principale dello studio considera l’accordo del testo poetico con la miniatura istoriata che lo accompagna una sorta di manifesto promozionale, assimilabile in parallelo alla ben nota politica di propaganda di legittimità dinastica adottata dalla prima casa angioina fin dagli albori della sua instaurazione.

Voil ma chançun a la gent fere oïr. An Anglo-Norman Crusade Appeal (London, BL Harley 1717, fol 251v)

Anna Radaelli has edited this text anew and agrees with previous scholars that the expedition envisaged is the Third Crusade and that its author was a spokesman for the Plantagenet milieu. She further argues that the song’s evocation of harmonious relations between ‘counts, dukes and crowned kings’ indicates that it was composed between January and November 1188, during a brief moment when internal conflicts among the Angevins had subsided and no longer seemed likely to further delay their departure.

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