Goldoni

Goldoni e i dilettanti romani. L’esperienza al Teatro Tordinona (1758-1759)

Lo studio approfondisce nodi e motivi del fallimento dell’esperienza romana di Goldoni che vanno addebitati all'incompetenza e all’inadeguatezza degli attori messi a disposizione dal Tordinona. Di questi attori di farse e pulcinellate, eredi depositari di consuetudini sceniche e di abusi recitativi del teatro popolare romano, vengono ricostruite tradizioni e radici.

Goldoni e i suoi sostenitori

Il volume propone un affondo sui rapporti, non sempre lineari, che Goldoni intrattiene con sostenitori e sodali durante i primi anni al San Luca (1753-1755). A una lettura attenta, il partito dei "goldonisti", oltre a raggruppare personaggi molto diversi, appare percorso da perplessità che sono state finora poco evidenziate dagli studi e che gettano nuova luce sull'operato e sulle dichiarazioni dell'autore.

Carlo Goldoni

Traccia un profilo dell'opera di Carlo Goldoni all'interno di un più vasto contesto europeo, soffermandosi anche su temi editoriali, teatrali e relativi al teatro musicale

Le dediche dei libretti veneziani pregoldoniani

Il contributo definisce le costanti delle dediche dei libretti veneziani relativi agli anni degli esordi della carriera melodrammatica di Goldoni. Dopo aver considerato le caratteristiche dei paratesti (dediche e premesse al lettore) con particolare riferimento alle edizioni di libretti, il contributo analizza la specificità del caso veneziano che presenta dei topoi ricorrenti, come l'attenzione al tema della città lagunare e i contenuti di poetica che rendono le premesse uno spazio riservato al librettista per affermare le sue teorie letterarie.

Pamela, Carlo Goldoni e la scrittura del romanzo in scena

Riassunto – Carlo Goldoni riconosce il successo de La Pamela – commedia
scritta nel 1750 e tratta dal famoso romanzo di Samuel Richardson – nella sua
estetica romanzesca. Lo studio dei vari contesti di produzione e messa in scena de
La Pamela, permette di rileggerla alla luce dell’estetica del romanzo che all’epoca
contribuì a cambiare il modo in cui il teatro veniva praticato. L’eccezionalità de
La Pamela risiede proprio nel ruolo che lettori, pubblico, impresari e attori ebbero
nell’esecuzione e nella produzione dell’opera stessa.

«Belle e savie»: virtù e tragedia nel primo Settecento

Il libro individua nelle iniziative di riforma di Gianvincenzo Gravina e Ludovico Antonio Muratori lo snodo da cui il dialogo tra virtù e tragedia è ripristinato in modo sistematico nel Settecento all'insegna di una rigenerazione etica del teatro e della società. Il legame tra virtù e tragedia è analizzato attraverso differenti tipologia di testi, prendendo in esame autori come Gravina, Muratori, Annibale Marchese, Metastasio, Apostolo Zeno, Goldoni e Alfonso Varano.

Un libello dimenticato. Le 'Lettere sopra la nuova commedia'

L’articolo illustra le 'Lettere sopra la nuova commedia', un libretto quasi sconosciuto scritto da un autore anonimo e pubblicato nel 1755 da Pietro Valvasense. Concepito come un prontuario di regole per giudicare la commedia, il testo trae la sua esemplificazione dalle opere di Goldoni e Chiari ('La serva amorosa', 'Moliere', 'Pamela', 'Il cavaliere e la dama' del primo, 'Marianna ossia l’orfana' riconosciuta del secondo), fornendo notizie interessanti sulla loro precoce ricezione e offrendo un punto di vista inconsueto nel panorama delle gare teatrali

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