«Belle e savie»: virtù e tragedia nel primo Settecento
Il libro individua nelle iniziative di riforma di Gianvincenzo Gravina e Ludovico Antonio Muratori lo snodo da cui il dialogo tra virtù e tragedia è ripristinato in modo sistematico nel Settecento all'insegna di una rigenerazione etica del teatro e della società. Il legame tra virtù e tragedia è analizzato attraverso differenti tipologia di testi, prendendo in esame autori come Gravina, Muratori, Annibale Marchese, Metastasio, Apostolo Zeno, Goldoni e Alfonso Varano. Dalla virtù degli eroi omerici a quella degli eroi tragici, dall'importanza degli exempla virtutis fino alle implicazioni con il contesto storico del primo Settecento, queste pagine evidenziano l'affermarsi della tragedia come genere d'istituto e la sua piena appartenenza all'ambito della letteratura morale.