Gravina

«Belle e savie»: virtù e tragedia nel primo Settecento

Il libro individua nelle iniziative di riforma di Gianvincenzo Gravina e Ludovico Antonio Muratori lo snodo da cui il dialogo tra virtù e tragedia è ripristinato in modo sistematico nel Settecento all'insegna di una rigenerazione etica del teatro e della società. Il legame tra virtù e tragedia è analizzato attraverso differenti tipologia di testi, prendendo in esame autori come Gravina, Muratori, Annibale Marchese, Metastasio, Apostolo Zeno, Goldoni e Alfonso Varano.

Forme della virtù. La rinascita poetica da Gravina a Varano

Lo studio indaga le proposte di riforma poetica nel primo Settecento a partire dal nesso tra poesia e virtù. Segnalando Gravina e Muratori come i due autori principali di questa rinnovata attenzione, il libro affronta la funzione della virtù nell'ambito della trattatistica e della poesia italiana in rapporto alle istituzioni cortigiane e alle accademie. Oltre a Gravina e Muratori, sono presi in esame i testi di Paolo Mattia Doria, Giambattista Vico, Biagio Garofalo, Saverio Pansuti, Annibale Marchese, Metastasio, Scipione Maffei, Alfonso Varano.

La tragedia nell'Arcadia del primo Settecento. Gravina e Martello tra lettura e rappresentazione

Il saggio affronta la rinascita della tragedia nell’ambito dell’Arcadia di Crescimbeni, attraverso il confronto tra l’opera di G. Gravina e quella di P. J. Martello. A partire dai trattati e dalle tragedie dei due autori, ci si propone, in particolare, di mettere in luce le differenti forme del classicismo di primo Settecento, che individua nella tragedia il genere più corrispondente alle proposte teoriche della riforma poetica e morale.

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