Illuminismo

Quali fondamenta per una "nuova" umanità? Riflessioni sulla virtù nel Settecento italiano post-rivoluzionario

E' la virtù civile di montesquiana memoria quella che ricorre frequentemente nelle riflessioni dei più noti e impegnati esponenti dell'Illuminismo radicale italiano e di cui troviamo numerose testimonianze e interpretazioni nella copiosa pamphlettistica di fine secolo.

Un agronomo al servizio della res publica: Domenico Grimaldi assessore del Supremo Consiglio delle Finanze nel Regno di Napoli

Intellettuale e sperimentatore, Grimaldi offrì il suo contributo pratico e teorico al governo borbonico negli ultimi decenni del Settecento attraverso la redazioni di numerosi pamphlets e prendendo attivamente parte al movimento illuminista meridionale che, sul finire del secolo, fu costretto a compiere il doloroso e controverso passaggio dal riformismo alla rivoluzione armata.

G. Wolters, Illuminismo 4.0, ovvero come preservare l’illuminismo nel mondo di oggi?, in R. Roni (ed.), Natura, cultura e realtà virtuali, Atti del Convegno nazionale della Società Filosofica Italiana (Scuola IMT Alti Studi Lucca, 9-11 novembre 2017

Analisi della realtà contemporanea e messa in evidenza della necessità di una nuova forma di illuminsimo a cui la filosofia può dare il proprio significativo contributo.

L'Illuminismo

Si tratta di un capitolo sull'illuminismo (a esclusione di Rousseau) di carattere didattico, pensato per i licei classici.L’illuminismo è un orientamento culturale, filosofico e politico che si è sviluppato nel Settecento e ha segnato profondamente la storia europea e delle colonie americane. La luce a cui si riferisce il termine è quella di una ragione critica, che si assume il compito di dissipare le tenebre dell’ignoranza, l’oscurantismo dei dogmi, il fanatismo religioso e la superstizione, attraverso la scienza e la diffusione del sapere.

La felicità, un'eredità dell'Illuminismo

L'intervento s'interroga sulla distanza che corre fra la frenetica ricerca della felicità della società contemporanea e l'idea di pubblica felicità, che caratterizzava insieme al riconoscimento di quella privata, il secolo dei lumi; e porta alcuni esempi di ambito letterario che mostrano il divario fra l'idea di una felicità legata alla sfera pubblica e quella di una felicità individuale che sconfina nell'infelicità.

Geografia e pratiche del classicismo musicale

Il capitolo discute e problematizza l'accezione tradizionale di 'classicismo' in musica. Passa quindi ad esaminare le proprietà del linguaggio musicale manifestate dalla musica del secondo Settecento, i generi e le tipologie formali più diffuse. Analizza comparativamente l'esperienza professionale di Mozart e di Haydn e alcune loro composizioni strumentali, oratoriali e per il teatro. Individua infine alcuni nessi con l'incipiente romanticismo musicale.

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