Rain(e)scape. La misura dell'architettura nel paesaggio delle acque
Il progetto si articola per scritture sovrapposte, ciascuna delle quali dà origine e regola le altre.
Il progetto si articola per scritture sovrapposte, ciascuna delle quali dà origine e regola le altre.
Dalla formazione romana all’esperienza milanese con Gio Ponti, l’attività della giovane Lina Bo, è incentrata sul tema dell’abitare domestico con un felice esordio sulle pagine di “Domus”, in cui pubblica un progetto per una casa sul mare di Sicilia, l’archetipo dell’antica casa mediterranea, un recinto moderno in cui è racchiuso un paesaggio di architetture fatte di pietra e di natura. L’architettura si fa paesaggio: dentro la casa il paesaggio domestico si configura nelle bianche superfici del cubo, di un volume compatto attraversato da quell’unica grande cavità interna che è il patio.
Quando gli edifici sono abbandonati, il processo di distruzione è spesso incompleto. I cittadini, gli architetti e i politici si trovano di fronte a due possibilità: demolizione e nuova costruzione, oppure considerare un rinnovamento. Un aspetto specifico della conservazione degli edifici antichi è la loro riabilitazione attraverso un intervento sostenibile di riuso, che consideri il nuovo progetto parte del processo di vita dell'edificio stesso.
The aim of the study on the Palazzo Vernazza at Castrì is to propose and test a method for the project of regeneration, partial reconstruction, reuse of historical buildings and its appurtenances. The method should be applicable to the various scales and could start from the analysis of the primary compositional geometries, becoming memories of the contemporary project of re-use. From what remains, the survey and the analysis of ruined or abandoned historical buildings turn out to the starting point of a research on the “exact measure” upon which modulating contemporary interventions.
L'operato progettuale di Alfredo Lambertucci si serve del disegno come strumento di riflessione concettuale e verifica del contenuto tecnico, sempre finalizzato alla costruzione come destinazione naturale del progetto.
Si vuole mettere in evidenza la costanza di una pratica paziente e trattenuta, attenta programmaticamente a rifuggire l'autonomia autoreferenziale, ma mai rinunciataria o sbrigativa.
Contemplare la bellezza del contemporaneo è compito arduo se ci si confronta con la imponente eredità del passato, tanto più perché sfuggono i contorni delle categorie di pensiero che connotano l’orizzonte estetico del presente, in un contesto di crisi di valori che abbraccia l’universo del fare arte e del riconoscerla come bella.
La giornata di studi promossa dal Dipartimento DiAP intendeva indagare il seme della sublime inutilità della
bellezza, per rivendicarne con forza la necessità, dunque il Valore. Si è chiesto ai nostri ospiti di articolare un discorso attorno alla bellezza e ai valori, con particolare riferimento al fare architettura in Italia nel momento presente, invitandoli a camminare sui terreni scivolosi che mettono insieme, in architettura,
Qualcosa sull’architettura è un titolo volutamente elusivo. Non indica immediatamente né gli oggetti del discorso, né la sua posizione verso ciò che si prepara a mostrarci.
La ricerca che dal 2016, seguendo un piccolo finanziamento dell’Ateneo della Sapienza, stiamo portando avanti come verifica di un metodo per il progetto di recupero, riuso, riciclo, di edifici e siti storici a partire dalla misura originaria, ha prodotto sperimentazioni progettuali di diversa natura, una mostra di questi progetti e una pubblicazione monografica che illustra la storia, il rilievo e le ipotesi di intervento. Diventa qui occasione per reinterpretare il Quadrivium.
© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma