L'Impresa di Fiume
A 100 anni dalla fine del primo conflitto mondiale si affrontano le problematiche dell'Italia vittoriosa in guerra ma in crisi nella gestione della pace.
A 100 anni dalla fine del primo conflitto mondiale si affrontano le problematiche dell'Italia vittoriosa in guerra ma in crisi nella gestione della pace.
Lo storytelling è un fenomeno che si è sviluppato non solo in Occidente, ma anche nel contesto cinese, dove si è raffinato in modo peculiare, come pratica diffusa nella costruzione del messaggio politico.
Negli anni della prima guerra mondiale la produzione cartografica in Italia fu particolarmente abbondante, grazie soprattutto alla frenetica attività di alcune piccole case editrici e di associazioni sorte per condurre attività a favore della causa interventista.
L'articolo ricostruisce le vicende relative alla violenza perpetrata dai membri dell'Associazione nazionalista italiana dal 1919 fino alla fusione con il fascismo e, successivamente, i turbolenti rapporti tra essi e i membri del partito fascista.
L'articolo ricostruisce la nascita, il percorso e l'evoluzione del nazionalismo in Europa dalla fine del Settecento alla seconda guerra mondiale. Esso si sofferma principalmente sul dibattito intellettuale, mostrando le diverse fasi del fenomeno nazionalista, da quello cosmopolita risorgimentale, a quello imperialista, da quello radicale a cavallo tra Ottocento e Novecento, fino all'emergere dopo la prima guerra mondiale dei nuovi nazionalismi totalitari.
Gli studi sul nazionalismo “panarabo” presentano notevoli differenze di metodo e di opinione, che influenzano profondamente la storiografia del mondo arabo contemporaneo. Distinguendo tra nazionalismo arabo e panarabo e analizzando la letteratura araba e occidentale sul nazionalismo panarabo, il saggio evidenzia l’esistenza di due approcci principali — quello ideologico–politologico e quello cultural–identitario —che veicolano visioni divergenti sulla costruzione del concetto di “mondo arabo" e il suo significato.
arabo”.
L'articolo analizza le diverse interconnessioni che animarono il dibattito sulla definizione dei nuovi confini europei al termine della Grande Guerra. In particolare, basandosi su fonti dell'Archivio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito (Aussme) di Roma, ci si prefigge di sottolineare le problematicità emerse durante la fase di delimitazione sul campo, quando emerse chiaramente la complessità etnica, culturale ed economia di tali territori, complessità che solo parzialmente trovava riscontro nei negoziati e nelle decisioni politiche della Conferenza di Pace di Versailles.
L'articolo ripercorre la storia dell'antisemitismo in Romania, fra la fondazione dello Stato e la fase del primo dopoguerra, sottolineando la centralità dei temi antisemiti nella definizione di uno specifico nazionalismo romeno nella fase che portò allo scoppio della seconda guerra mondiale, all'alleanza col Nazismo e all'instaurazione del regime socialista.
L'articolo analizza nel contesto europeo il fenomeno del Terrore Bianco che colpì l'Ungheria in seguito alla traumatica esperienza della Grande Guerra. A questa infatti seguì una breve esperienza di repubblica sovietica, l'occupazione romena di ampie parti del territorio storico, tragicamente destinato a ridursi, e l'emergere nel contesto postbellico di un vasto fenomeno paramilitare di violenza politica che colpì soprattutto oppositori politici e popolazione ebraica.
L'articolo analizza la questione delle minoranze nel periodo interbellico attraverso i documenti della Società delle Nazioni e mette in evidenza le problematiche emerse in tale fase, non solo con riferimento al panorama interno dei singoli Stati, ma soprattutto nella dimensione e nell'impatto avuto sullo scenario internazionale.
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