neofemminismo

Apocalissi, distopie sociali e incubi tecnologici nel cinema italiano tra fine delle illusioni progressive e lotta al sistema (1969-1971)

Tra il 1969 e il 1971 la sci-fi distopica a sfondo politico diviene in tutta la sua gamma di interpretazioni uno degli strumenti principali attraverso i quali un gruppo di cineasti in varia misura inseriti all’interno del movimento di contestazione o sensibili alle sue denunce sviluppa la propria critica del presente e la sua analisi delle contraddizioni politiche, sociali ed economiche che proprio allora cominciarono ad emergere ai loro occhi in tutta evidenza.

«Alcune donne in guerra». Percezione e autorappresentazione del neofemminismo nel cinema italiano degli anni Settanta

Il neofemminismo fu uno dei fenomeni più rilevanti nell’Italia degli anni Settanta anche da un punto di vista mediatico. L’industria cinematografica ne diede un’immagine fortemente stereotipata fondata su pochi elementi radicati nell’opinione pubblica. Il tentativo del movimento di modificare questa rappresentazione esterna con una propria autorappresentazione si dimostrò tuttavia problematico. Limiti teorici e difficoltà pratiche impedirono l’affermazione di un vero discorso femminista all’interno del circuito commerciale.

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