La Bibbia all'opera. Drammi sacri in Italia dal tardo Settecento al Nabucco
Studio sul filone operistico caratterizzato dalla scelta di soggetti tratti dal Vecchio Testamento
Studio sul filone operistico caratterizzato dalla scelta di soggetti tratti dal Vecchio Testamento
Studio sui sacrodrammi napoletani come forma di spettacolo pedagogico sostenuto dalle logge massoniche presenti a Napoli
This essay shows that in Italy for much of the eighteenth century, canonic recognition was granted to the librettist of a famous opera but not to the composer, who was seen as an artisan rather than an intellectual. But the unique long-term popularity of Pergolesi’s La serva padrona (1733) led to the honoring of composers in subsequent generations both in musical and in dramatic terms.
Il saggio discute la struttura drammaturgica della Didone abbandonata di Metastasio (1724) e analizza alcune realizzazioni operistiche soprattutto riguardo all'epilogo dell'opera, che termina col finale tragico, per evidenzare il ruolo della vocalità e dello strumentale. Si discutono anche alcune modifiche sostanziali al carattere drammatico della protagonista, perpetuate soprattutto nella fase terminale della diffusione dell'epoca.
Voce enciclopedica biografica su Spontini, con nuovi apporti e correzione di errori precedentente registrati nella bibliografia
La stagione veneziana di N. Jommelli fu legata anche alle attività di un teatro secentesco ormai declinante, il San Giovanni Grisostomo. Le tradizioni del teatro, la sua storia, il suo pubblico incisero non poco sulla scelta del soggetto e sulla drammaturgia della Merope (1742), dove Jommelli mette in atto alcune strategie compositive specifiche anche in relazione alla scenografia, curata da Antonio Joli. La componente visiva e coreutica contribuiscono alla singolare configurazione dell'autografo jommelliano, qui esaminato in relazione alla drammaturgia e alla prassi compositiva.
Il contributo analizza le modifiche effettuate sul testo metastasiano de L'isola disabitata per adeguarlo a circostanze rappresentative diverse. Il particolare è discusso il progressivo incremento della dimensione coreutica, che va di pari passo col rinnovo della drammaturgia musicale attorno agli anni Sessanta del Settecento.
Il saggio illustra la figura di Metastasio e la sua drammaturgia, mettendo in rilievo la progettualità del poeta in vista della musicazione. Si analizzano alcune sezioni dei drammi più noti
Si esaminano la drammaturgia e la simbologia massonica nell'opera parmense del 1782, alla luce dei collegamenti col teatro di Gluck.
Il capitolo analizza le proprietà e la diffusione dell'opera italiana seria e comica nell'Europa del Settecento, ne discute le strutture verbali e musicali, la drammaturgia, le problematiche esecutive odierne. Alcuni paragrafi sono dedicati all'opera italiana concepita in altri contesti sociali e geografici (Händel e Gluck).
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