periferia

Un puzzle composito di spazi marginali

Se al superamento della città consolidata e allo sfrangiarsi dei suoi confini, se alla contaminazione urbana della campagna e alla frammentazione degli spazi si può continuare a rispondere in termini funzionali, con una tensione centrifuga normalizzante, che consenta di ricondurre (in termini logici e di rappresentazione dei fenomeni) il caos a un tranquillizzante ordine cartesiano (causa-effetto) e geometrico (dal centro verso la periferia), la prospettiva tende a ribaltarsi se si assume come soggetto il territorio, le istanze e i bisogni sociali (in)espressi delle articolate ed eterogenee

Un quartiere pubblico senza spazio pubblico. Pratiche e significati fra collettivo e individuale

L'articolo presenta il resoconto di un lungo processo di osservazione etnosemiotica svolto nell maggiore quartiere di edilizia residenziale dell' Europa occidentale, Tor Bella Monaca, nella periferia romana. L'articolo, che si focalizza sull'uso e l'abuso dello spazio pubblico, propone di utilizzare il concetto di cooperazione interpretativa elaborato da Umberto Eco al fine di comprendere le dinamiche dell'abitare in un grande quartiere pubblico.

Asilo nido e scuola d'infanzia. PP di Zona 0 "Due Torri Villa Verde" nel VI Municipio

Il breve articolo presenta una tesi di laurea dove la progettazione di una struttura educativa per bambini in età prescolare, in un'area liminare tra il tessuto frammentato della periferia romana e l'Agro, interpreta l'eterogeineità degli aspetti di contesto come occasione di sperimentazione formale e tecnologica.

Il progetto urbano UnLost Territories nella periferia orientale di Roma

Si tratta del saggio introduttivo che inquadra compiutamente l'esperienza del volume "UnLost Territories: Ricostruire la periferia a Roma Architettura e società nei territori abbandonati." Sono territori nella estrema periferia orientale della città nel VII e VIII Municipio, verso il raccordo anulare, in un cuneo tra l’Aniene a nord, la via Casilina a sud e la Prenestina come asse mediano. Ad una conoscenza superficiale, questi territori possono veramente apparire lontani da una possibilità di recupero se si utilizzano le categorie tradizionali del progetto urbano.

Rain(e)scape. La presenza dell'acqua come ordinamento e figura. Il caso degli Stagni di Levante a Ostia

L’area degli Stagni di Levante a Ostia è un territorio bonificato che presenta un elevato rischio di alluvioni: una piana sulla quale si stende un tessuto disomogeneo di case unifamiliari, un paesaggio orizzontale a bassa densità privo di servizi e di verde attrezzato. Nel PRG l’area è definita “nucleo non pianificato o spontaneo”, ma confina a nord con tessuti edilizi pianificati.

Una città per l'uomo: le attese della città, oggi

Ripensare oggi la città cercando di guardarla con gli occhi di Giorgio La Pira, significa prima di tutto assumere un punto di vista che privilegia la dimensione dell’abitare e della vita quotidiana. La città non è fatta solo di case e di strade, di edifici ed infrastrutture, ma anche e soprattutto delle persone che ci vivono, delle relazioni sociali, della dimensione collettiva e delle forme di comunità che si costituiscono, della polis e della civitas, della cultura e dei valori che danno senso ai luoghi e al vivere insieme.

Periferia. Abitare Tor Bella Monaca

Il libro vuole ricostruire una diversa rappresentazione della periferia, a partire dal luogo che a Roma raccoglie la sua immagine più negativa, Tor Bella Monaca.
Enorme quartiere di edilizia residenziale pubblica (nel passato si diceva di edilizia economica e popolare) degli anni ’80 è l’emblema del massiccio intervento pubblico, della concentrazione del disagio sociale ed urbanistico, della periferia degradata e quindi anche dello stigma e della ghettizzazione.

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