Polibio. Il politico e lo storico
Il volume si articola in tre parti: Parte prima. Una vita nel flusso della storia (Capp. 1-5). Parte seconda. Politica e storiografia (Capp. 6-9). Parte terza. L'ombra di Hegel (e di Bossuet).
Il volume si articola in tre parti: Parte prima. Una vita nel flusso della storia (Capp. 1-5). Parte seconda. Politica e storiografia (Capp. 6-9). Parte terza. L'ombra di Hegel (e di Bossuet).
Il contributo è una discussione dell'articolo di Maurizio Ravallese, Polibio e Flavio Giuseppe o del significato del tradimento. In particolare viene approfondita la terminologia relativa al tradimento in Tucidide e in Senofonte.
Si tenta un'introduzione alla complessità della produzione storiografica in età ellenistica
Il contributo discute alcune recenti proposte di individuare legami intertestuali fra Tucidide da un lato e Polibio e Fabio Pittore dall'altro.
Nel quadro di un esame critico delle più recenti tendenze negli studi di storiografia antica, si analizza la presenza in Polibio, a proposito delle motivazioni dell'intervento romano in Sicilia, da cui scaturì la prima guerra punica, di temi analoghi a quelli che s'incontrano in Tucidide. L'ipotesi di un legame diretto ed esclusivo fra Polibio e il testo del suo predecessore viene accantonata, e si sottolinea piuttosto l'analogia delle situazioni e la continuità del modo in cui le si affrontava, fra il V e il II secolo a.C.
Recensione del libro di Giuseppe Zecchini, Polibio. La solitudine dello storico
Dopo aver passato in esame il dibattito contemporaneo intorno al carattere delle democrazie ellenistiche, si illustra l’aspra contesa fra radicali e moderati sulla definizione del campo della democrazia (§ 1). Quindi, si passa ad analizzare il contributo che possono apportare a queste indagini le Storie di Polibio, indagando il giudizio dello storico su alcune esperienze politiche alle quali Polibio negava ‘il più bello dei nomi’, quello appunto di libertà e democrazia, per condannarle piuttosto come oclocrazie o tirannidi.
The aim of the contribution is to highlight the historiographic controversy contained in the famous Polybius' passage on the crossing of the Alps by Hannibal: the extreme experience of the Carthaginian army is a test for historians who tell it and becomes in Polybius a sort of metaphor for the dangers faced by the historian who does not have political and military experience.
A partire da un recente volume di Jean-Louis Ferrary, ci si interroga sul dibattito intorno alla democrazia durante l’età ellenistica e nel primo secolo dell’impero; quindi, si affronta il problema degli obiettivi perseguiti da Polibio attraverso le Storie e del carattere della sua adesione ai motivi dell’autorappresentazione romana.
A partire dalla deportazione di Polibio a Roma, si analizza la globalizzazione politica del bacino del Mediterraneo nell'antichità – in termini polibiani, la symplokè – e si esamina lo sguardo del greco Polibio sull'Italia romana.
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