prefabbricazione

La prefabbricazione artigiana di Ferruccio Gay. Un villino sperimentale a Roma

Nel centro di Roma, sulle pendici del Colle Oppio, accanto al Colosseo e alla Domus Aurea, all’ombra di edifici residenziali più recenti, il prototipo di un villino smontabile racconta ancora una storia incompiuta che merita di essere riscoperta. Una storia possibile, che però non riuscì pienamente a decollare.
Si tratta di una piccola costruzione prefabbricata, realizzata su due livelli coperta a padiglione e isolata sui quattro lati all’interno di un lotto a giardino nella spina di piccole palazzine ancora presenti tra le vie Ruggero Bonghi e Ludovico Muratori.

Storia incompleta di un invenzione artigiana. Un imprenditore nella Roma del primo novecento

Il saggio racconta la storia, le imprese e l’inventività del cavalier Ferruccio Gay (Caserta 1864 - Roma
1942), un imprenditore attivo all’inizio del secolo scorso nella lavorazione del legno, che si dedicò
alla realizzazione di abitazioni prefabbricate ideate per essere smontabili, trasportabili e ricostruibili
altrove, cercando quindi delle risposte– con uno sguardo anticipatore e visionario – alla domanda
del tempo relativa ad una nascente concezione dell’abitare transitorio ed emergenziale.

Gli Istituti di Elettronica, Automatica, Geofisica e Arte Mineraria della Facoltà di Ingegneria della “Sapienza”. Strategie per un intervento di riqualificazione energetica

Gli edifici realizzati da Giuseppe Nicolosi per l’Ateneo di Perugia sono stati, nel corso degli anni, oggetto di una indagine attenta e approfondita, mentre le opere progettate per la Facoltà di Ingegneria della Università di Roma “La Sapienza” restano, ad oggi, meno note.

Abitare la città sovietica. Dal disurbanismo alla kommunalka: quartiere, casa e alloggio tra squilibri e illusioni

Il tema della città socialista come agglomerato di nuova fondazione è fondamentale: dal 1917 in poi si realizzano sulterritorio sovietico circa 1.200 nuove città socialiste. Per circa settant’anni le forme e le pratiche dell’abitare, legate alla tradizione di luoghi anche molto differenti tra loro, vengono stravolte dalla costituzione dell’Unione Sovietica. È l’abitazione operaia, ovviamente, a costituire il fulcro di tutte queste nuove urbanizzazioni.

Tor Bella Monaca e la Prefabbricazione nei Peep. Un’opzione dominante non troppo maggioritaria

Tor Bella Monaca, tra molti primati, ha anche quello di essere stata una delle più rilevanti esperienze di edilizia industrializzata della seconda metà del XX secolo a Roma e in Italia. Il quartiere era da poco ultimato quando emersero le prime problematiche nel difficile avviamento della realtà urbana, nella costruzione della compagine sociale, nelle carenze di gestione del quartiere e, non ultimo, le aperte critiche alla vicenda progettuale (Barucci s.d.; Lenci 1983).

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