La virtù, le virtù nel primo Settecento. Muratori e Gravina
Il saggio affronta il lessico della virtù nella letteratura italiana del primo Settecento a partire dai trattati di poetica di Gianvincenzo Gravina e Ludovico Antonio Muratori
Il saggio affronta il lessico della virtù nella letteratura italiana del primo Settecento a partire dai trattati di poetica di Gianvincenzo Gravina e Ludovico Antonio Muratori
Il saggio evidenzia la persistenza dell’uso del paradigma, etico e retorico, della
figura di Ercole al bivio nelle esperienze letterarie del Granducato di Toscana
nel primo Settecento. Attraverso l’analisi di alcuni contributi di Antonio Maria
Salvini in seno all’accademia degli Apatisti e del panegirico Il tempio della Virtù
(1707) del meno noto Carlo Angelo Mazza, l’articolo ricostruisce la vitalità del
ricorso alla favola di Prodico di Ceo e la sua lettura attualizzante.
Nell'articolo sono ricostruiti i rapporti tra l'Accademia degli Inculti e la diplomazia inglese durante gli anni della guerra di successione spagnola. Evidenziando le implicazioni culturali e politiche delle reti diplomatiche e letterarie nel primo Settecento, il contributo si sofferma sulla fondazione da parte degli Inculti di colonie accademiche in Gran Bretagna, anche alla luce dei loro rapporti con la celebre accademia dell'Arcadia.
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