quartiere

Città Universitaria e quartiere San Lorenzo

La Città Universitaria Sapienza è un luogo di grande valore storico e culturale, oltre che motore economico essenziale per Roma. Purtroppo, ormai da troppi anni il campus e tutte le aree limitrofe non riescono ad esprimere il proprio potenziale. Gli spazi progettati da Marcello Piacentini sono stati concepiti come luoghi rigorosi e dal forte valore simbolico, aspetto del tutto plagiato dall’invadenza delle automobili che costituiscono un ostacolo fisico e visivo non indifferente, nella Città Universitaria così come nel vicino Policlinico Umberto I.

La stazione della metropolitana, un nuovo spazio pubblico di quartiere

Per spostarsi in città, la metropolitana è uno dei mezzi di trasporto più utilizzati che per le sue caratteristiche (non consuma carburanti fossili, è distribuita in modo capillare sul territorio, interagisce con le altre reti sottili, pedonali e ciclabili, della mobilità sostenibile), rappresenta un elemento strategico della rigenerazione urbana.

Quattro quartieri. Lo spazio urbano della città contemporanea

Quattro quartieri romani di case pubbliche sono la scena dove si svolge la vicenda di cui questo volume è cronaca. È un’indagine sulla città contemporanea, in particolare sul vasto problema dell’intervento sul patrimonio collettivo esistente, ma il lavoro che presentiamo
vuole essere anche una riflessione sul modo in cui, oggi, chi lavora sulla città si trova ad affrontare situazioni caratterizzate dalla densa stratificazione di spazi, oggetti, abitanti, vita.

Tempo/soggetto/soglia. Osservazioni sulla città attraverso la lettura di quattro quartieri romani

Come si legge un quartiere progettato oltre sessant’anni fa e oggi inserito in un contesto completamente differente? Come si rigenera? Soprattutto ha senso ragionare in termini di “rigenerazione”? La cultura architettonica sembra oggi aver accettato, perlomeno in Europa, l’idea che lo scenario di riferimento per il progetto sia oramai legato prevalentemente alla trasformazione dell’esistente piuttosto che all’espansione, al risarcimento del tessuto più che alla composizione di nuove trame.

Unità d'abitazione orizzontale. Roma Quadraro Vecchio

Con il laboratorio di progettazione architettonica e urbana lo studente del primo anno è chiamato per la prima volta ad affrontare un progetto di architettura. L’obiettivo didattico è fornire gli strumenti di base funzionali a dare forma e figura alle relazioni che intercorrono tra i momenti della teoria, dell’ideazione e della costruzione, cercando di esplicitare i passaggi, in termini di traduzione disciplinare e mediazione tecnologica, attraverso i quali prende corpo il progetto. Come prima esperienza viene proposta una riflessione critica sul costruire per abitare il tempo presente.

La biblioteca di quartiere. Circonvallazione Casilina

Il breve articolo presenta e descrive tre progetti di una biblioteca pubblica di quartiere di circa 2000 mq ognuna, elaborati dagli studenti di architettura. La scelta di una biblioteca ubicata nel quartiere Pigneto lungo l’asse viario di Circonvallazione Casilina ed in prossimità della fermata Pigneto della nuova metro C è stata motivata dall’importante ruolo che ha assunto la biblioteca all’interno delle strategie di rigenerazione urbana.

Caso studio. Adattamento e trasformazione del microrayon sovietico. Il quartiere Gldani a Tbilisi (Georgia)

La pianificazione urbanistica dei quartieri residenziali nelle Repubbliche socialiste era fortemente vincolata ad un controllo centralizzato. Tutti i progetti, comprese eventuali varianti proposte in base a caratteristiche locali e regionali, venivano inviati a Mosca per l’approvazione finale. Progettato tra il 1968 e il 1971, e poi finito di realizzare negli anni ’80, Gldani era uno degli undici microrayon previsti e realizzati nella capitale georgiana dopo la Seconda guerra mondiale.

Abitare la città sovietica. Dal disurbanismo alla kommunalka: quartiere, casa e alloggio tra squilibri e illusioni

Il tema della città socialista come agglomerato di nuova fondazione è fondamentale: dal 1917 in poi si realizzano sulterritorio sovietico circa 1.200 nuove città socialiste. Per circa settant’anni le forme e le pratiche dell’abitare, legate alla tradizione di luoghi anche molto differenti tra loro, vengono stravolte dalla costituzione dell’Unione Sovietica. È l’abitazione operaia, ovviamente, a costituire il fulcro di tutte queste nuove urbanizzazioni.

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