ricerca qualitativa

La parola ai bibliotecari. Ritratto di una professione in bilico tra apertura e ripiegamento

Nel 2015 abbiamo avviato una ricognizione delle indagini qualitative svolte dalle/nelle biblioteche pubbliche italiane, a partire dal presupposto che questa metodologia avesse progressivamente preso piede anche nel nostro paese e che, oltre ad aver prodotto interessanti risultati soprattutto sul tema dell’identità percepita della biblioteca, avesse generato una importante quantità di dati, che – come noto – sono di tipo testua.

Le parole delle biblioteche. Un repertorio delle ricerche qualitative sulle biblioteche italiane

Negli ultimi dieci anni la ricerca biblioteconomica italiana ha visto un utilizzo sempre maggiore delle tecniche della ricerca qualitativa e dell’approccio narrativo. Chiara Faggiolani e Anna Galluzzi decidono, a partire dal 2015, di avviare un progetto di censimento delle indagini qualitative attuate nelle biblioteche pubbliche italiane.

Conoscere, valutare, interpretare la lettura di libri: dal dato statistico ai big data

Per strutturare un ragionamento sulla conoscenza della lettura di libri è indispensabile partire dallo stato dell’arte, da una descrizione dei dati che “informano” – nel senso di dare una forma – la nostra conoscenza del fenomeno: i dati statistici.Il capitolo approfondisce la natura di questa tipologia di dato passando in rassegna le indagini Istat che si occupano di lettura di libri dagli anni Sessanta ad oggi. Si passa poi ad inquadrare il tipo di conoscenza che l'analisi dei big data può determinare.

Attraverso lo specchio: l'immagine delle biblioteche pubbliche dentro le indagini qualitative

L'intervento intende esporre alcuni risultati di una ricerca che io e Chiara Faggiolani stiamo conducendo da qualche mese. Questa ricerca ha preso le mosse da una ricognizione dello stato dell'arte delle indagini qualitative nelle biblioteche pubbliche italiane negli ultimi 5-6 anni, nel presupposto che questa metodologia abbia progressivamente preso piede e oltre ad aver prodotto interessanti risultati, abbia generato una importante quantità di dati, che – come noto nella ricerca qualitativa – sono di tipo testuale.

Dalla Evidence-based Librarianship alla Narrative-based Librarianship. Percorsi di ricerca emergenti in Italia

L’articolo prende in esame il passaggio dalla cosiddetta evidence-based librarianship (EBL) alla narrative-based librarianship (NBL).
La ridefinizione degli strumenti necessari al management dei servizi bibliotecari è in linea con la cosiddetta “svolta narrativa”
delle scienze umane e sociali ed è approdata recentemente anche in Italia, dove gli strumenti della metodologia qualitativa sono
stati rielaborati in una chiave specifica anche grazie al proliferare di indagini sul campo che ne fanno uso. Vengono descritte

Conoscere gli utenti per comunicare la biblioteca. Il potere delle parole per misurare l'impatto

In questi anni nella biblioteconomia italiana ha cominciato a diffondersi una diversa cultura della valutazione nella quale il tema dell’impatto sociale e dell’analisi dell’utenza sono diventati centrali. Centrali dal punto di vista teorico, tuttavia ancora marginali nella pratica della ricerca empirica a causa di una scarsa diffusione degli strumenti che ne facilitino l’applicazione nei diversi contesti.

Le narrazioni sulle biblioteche pubbliche italiane: riflessioni di metodo e percorsi di ricerca emergenti

Il passaggio dalla cosiddetta Evidence-based Librarianship (EBL) alla Narrative-based Librarianship (NBL – in linea con la cosiddetta “svolta narrativa” delle scienze umane e sociali – è approdata recentemente anche in Italia, dove i metodi narrativi sono stati rielaborati in una chiave specifica anche grazie al proliferare di indagini sul campo che ne fanno uso.

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