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Durante l’intero arco del Medioevo, il Mediterraneo ha rappresentato per la Sicilia, e per Palermo in particolare, il veicolo di influssi diversificati. Nel corso del XIV secolo, provengono in particolar modo dal settentrione della Penisola italiana, da Pisa soprattutto e dalla Toscana in generale, quindi da Genova e dalla Liguria. L’azione dei mercanti stranieri non è certo una novità a questa altezza cronologica, ma una presenza consolidata da più di due secoli con comunità di pisani, genovesi e amalfitani che avevano colonizzato differenti zone della città.

Il volume comprende il catalogo delle monete arabe della Collezione di Vittorio Emanuele III di Savoia. Si tratta della prima edizione sistematica di questi materiali e contribuisce a completare il grande progetto del Corpus Nummorum Italicorum - i venti volumi di catalogo della collezione reale pubblicati tra 1910 e il 1943.

Il volume vede la pubblicazione degli interventi presentati nel corso di un workshop internazionale tenutosi a Roma nel giugno del 2019 sul tema dello spazio centrale dell'atrio nelle case greche in Magna Graecia e Sicilia, dei percorsi interni privilegiati, delle trasformazioni, così come il rapporto tra casa e isolato e tra isolato e città attraverso il passaggio ricorrente tra la scala urbana e la scala di dettaglio.

Nel 2002 Fabiola ha scritto due saggi che sarebbero dovuti apparire nel Catalogo di una mostra itinerante dal titolo L’Islam in Sicilia, a cura di M.V. Fontana. La mostra avrebbe dovuto avere luogo a Damasco, poi a ‘Amman, al Cairo e infine a Palermo, sotto gli auspici della Fondazione Istituto di Alta Cultura “Orestiadi”, Baglio di Stefano, Gibellina.

L'articolo affornta l'analisi di lingua e struttura di una maledizione greca di Sicilia di età imperiale