Sokolov

Palissandreide

Traduzione del più noto, citato e rappresentativo romanzo del postmodernismo russo, antesignano della diffusa tendenza ucronica della narrativa russa contemporanea.
L'approccio traduttivo mira a rispettare il continuo alternarsi di nuclei stilisticamente differenziati, così come l'istanza del narratore grafomane e della geniale ridondanza barocca del suo "scriver male". conseguentmente applica una strategia traduttiva - unica possibile - di ricostruizone integrale del tessuto sintattico, nel pieno rispetto del senso e dello spirito dell'opera

“Il testo del samizdat nei testi del samizdat”

Autorappresentazione e autoconsapevolezza del samizdat come processo in tutte le metanarrative che descrivono il testo clandestino: come nasce, lo spirito con cui nasce, l’ambiente in cui nasce e si diffonde. Verranno utilizzate solo fonti testuali, escludendo del tutto testimonianze e memorie (salvo fonti ibride come Momemurs di Berg e Trapanazione del cranio di Gandlevskij), così da avere un quadro di grande intensità, non certo documentalmente attendibile, ma porta d’accesso esclusiva alla dimensione più profonda del fenomeno.

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