tragedia

Mort, narració i testimoniatge en el final d'Èdip a Colonos, de Sòfocles

Il contributo ha per oggetto la questione del rapporto morte-narrazione-testimonianza così come questa emerge, in modo esemplare, dal finale dell’Edipo a Colono di Sofocle. In questa prospettiva, la rappresentazione che Sofocle offre della morte di Edipo viene ri-letta assumendo come motivo conduttore della trattazione il nesso dicibile-indicibile.

Potenza del negativo e possibilità del pensiero. Osservazioni sul motivo eschileo del "pathei mathos"

Le osservazioni proposte nel presente saggio muovono dall’ipotesi che il celebre “Inno a Zeus”, contenuto nella parodo dell’Agamennone di Eschilo, costituisca un’occasione esemplare per tentare di capire se, come e quali condizioni la sfera del “negativo”, intendendo con ciò in particolare la dimensione del dolore nella sua insensatezza – il dolore, cioè, nella sua ingiustificabilità, nella sua inspiegabilità in termini logico-concettuali –, possa configurarsi come un’esperienza autenticamente vitale e costruttiva: come un’esperienza, cioè, capace di contribuire produttivamente alla ri-orga

Jommelli al S. Giovanni Grisostomo. Percorsi extrametastasiani di un napoletano a Venezia, con alcune chiose su Merope (1742)

La stagione veneziana di N. Jommelli fu legata anche alle attività di un teatro secentesco ormai declinante, il San Giovanni Grisostomo. Le tradizioni del teatro, la sua storia, il suo pubblico incisero non poco sulla scelta del soggetto e sulla drammaturgia della Merope (1742), dove Jommelli mette in atto alcune strategie compositive specifiche anche in relazione alla scenografia, curata da Antonio Joli. La componente visiva e coreutica contribuiscono alla singolare configurazione dell'autografo jommelliano, qui esaminato in relazione alla drammaturgia e alla prassi compositiva.

"Se io ne sono uscito poeta". Le composizioni in società e crocchi del primo Alfieri

L’articolo prende in esame le modalità di elaborazione, condivisione e revisione dei primi testi di Alfieri nella fase del suo rientro a Torino (1772-1775). L'obiettivo dello studio è ricostruire in quali modi la cerchia dei sodali piemontesi abbia inciso sulla fase iniziale della sua attività letteraria, che precede la consacrazione autoriale di Alfieri, avvenuta a Roma con la recita dell’ "Antigone" e con la lettura del "Saul" in Arcadia.

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